Tim e Vivendi, ricorso contro i sindaci per fermare la revoca
I legali di Tim e Vivendi tentano di fermare la revoca dei consiglieri francesi del gruppo telefonico, in agenda alla prossima assemblea del 24 aprile, depositando al Tribunale di Milano un ricorso d’urgenza. Il ricorso di Tim, composto da un atto di citazione e da una richiesta di sospensiva, punta a invalidare la delibera con cui il 4 aprile il collegio sindacale ha proceduto a integrare l’ordine del giorno dell’assemblea con la richiesta di revoca e sostituzione di sei amministratori, dopo che il fondo Elliott se l’era vista respingere. Tim avrebbe anche chiesto al giudice di sospendere comunque gli effetti della delibera dell’assemblea.
Nel ricorso gli avvocati dello studio Gatti Pavesi Bianchi e il giurista Andrea Zoppini chiedono di accertare l’illegittimità della delibera dei sindaci e di sospenderne l’esecuzione, evitando così la revoca e la nomina di nuovi consiglieri nonché la cancellazione dell’assemblea del 4 maggio per il rinnovo integrale del board. Il ricorso si baserebbe su un eccesso di potere e uno sviamento delle competenze da parte del collegio sindacale, che non può sostituirsi al consiglio d’amministrazione se non in caso di inerzia dello stesso. E gli avvocati di Tim ritengono che questo presupposto manchi. Il ricorso di Vivendi dovrebbe ricalcare quello di Tim e con ogni probabilità i due atti verranno riuniti. All’inizio della prossima settimana è attesa la costituzione di Elliott.
Bollette L’antitrust conferma la sospensione dei rialzi delle bollette decise da Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb dopo lo stop ai 28 giorni
È la prima volta che il board di una società impugna un dispositivo del collegio sindacale, per cui la decisione del giudice farà giurisprudenza. Elliott da parte sua mostra tranquillità. Il fondo Usa avrebbe raccolto un numero di consensi che in termini di capitale sarebbe già oltre il 24,5% detenuto da Vivendi. Jp Morgan ha reso noto di avere il 5,932%, ma senza diritti di voto.
Ieri intanto l’antitrust ha confermato la sospensione dei rialzi delle bollette decisi da Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb dopo lo stop alla fatturazione a 28 giorni e l’obbligo di quella mensile.