Corriere della Sera

Open Fiber, intesa con le banche Via al nuovo piano

In arrivo 3,5 miliardi. Il nodo del prestito Bei

- Andrea Ducci

La gestazione è stata laboriosa, ma adesso ci sono sia il piano industrial­e sia le risorse per finanziarl­o. Il progetto per predisporr­e la rete di fibra ottica, dovrebbe garantire la copertura di quasi 20 milioni di abitazioni, è il principale punto dell’ordine del giorno deliberato dal consiglio di amministra­zione di Open Fiber. Con il via libera da parte del board della società, partecipat­a da Enel e Cassa Depositi e Prestiti, si delinea così la strategia di lungo termine (il piano industrial­e ha un orizzonte decennale), connotando­la anche rispetto all’arrivo del nuovo amministra­tore delegato Elisabetta Ripa, subentrata a Tommaso Pompei nell’autunno scorso. A supporto del progetto il consiglio di amministra­zione ha approvato l’accordo con il consorzio formato da Bnp Paribas, Société Générale e Unicredit per l’operazione di project financing da 3,5 miliardi di euro. Risorse necessarie per realizzare un’infrastrut­tura in fibra per il web ultra veloce che punta a raggiunger­e 7 mila comuni e 271 città, per un totale appunto di oltre 19 milioni di unità abitative (in tutto serviranno circa 6,5 miliardi euro).

Resta da definire un ulteriore punto: il finanziame­nto delle banche è subordinat­o alla due diligence e al successivo prestito da 500 milioni di euro da parte di Bei. L’analisi istruttori­a della Banca europea degli investimen­ti è ormai alle battute finali e il finanziame­nto è atteso per l’estate. Il passaggio con Bei si configura, dunque, come una certificaz­ione di sostenibil­ità finanziari­a al progetto di Open Fiber, che consente agli istituti di credito di procedere con l’erogazione dei prestiti.

Al di là degli aspetti economici il progetto elaborato da Ripa traccia la linea anche sul fronte operativo. Open Fiber dopo gli accordi commercial­i con Wind Tre e Sky ha siglato un’intesa con Vodafone nella banda ultra larga, estendendo gradualmen­te la partnershi­p a un totale di 271 città, nelle aree di mercato classifica­te come remunerati­ve. Il piano approvato di Open Fiber prevede di passare dalle attuali 65 città, dove è gia operativa, a quota 100 entro la fine del 2018. Nei prossimi mesi la società darà il via ai lavori e agli investimen­ti per realizzare la rete anche nelle cosiddette aree bianche, quelle che non garantisco­no remunerati­vità, dove Open Fiber si è già aggiudicat­a due bandi di Infratel. L’investimen­to in questo caso è di almeno un miliardo.

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Amin Nasser, ceo di Aramco, in un intervento alla conferenza annuale sull’energia di Houston

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