Open Fiber, intesa con le banche Via al nuovo piano
In arrivo 3,5 miliardi. Il nodo del prestito Bei
La gestazione è stata laboriosa, ma adesso ci sono sia il piano industriale sia le risorse per finanziarlo. Il progetto per predisporre la rete di fibra ottica, dovrebbe garantire la copertura di quasi 20 milioni di abitazioni, è il principale punto dell’ordine del giorno deliberato dal consiglio di amministrazione di Open Fiber. Con il via libera da parte del board della società, partecipata da Enel e Cassa Depositi e Prestiti, si delinea così la strategia di lungo termine (il piano industriale ha un orizzonte decennale), connotandola anche rispetto all’arrivo del nuovo amministratore delegato Elisabetta Ripa, subentrata a Tommaso Pompei nell’autunno scorso. A supporto del progetto il consiglio di amministrazione ha approvato l’accordo con il consorzio formato da Bnp Paribas, Société Générale e Unicredit per l’operazione di project financing da 3,5 miliardi di euro. Risorse necessarie per realizzare un’infrastruttura in fibra per il web ultra veloce che punta a raggiungere 7 mila comuni e 271 città, per un totale appunto di oltre 19 milioni di unità abitative (in tutto serviranno circa 6,5 miliardi euro).
Resta da definire un ulteriore punto: il finanziamento delle banche è subordinato alla due diligence e al successivo prestito da 500 milioni di euro da parte di Bei. L’analisi istruttoria della Banca europea degli investimenti è ormai alle battute finali e il finanziamento è atteso per l’estate. Il passaggio con Bei si configura, dunque, come una certificazione di sostenibilità finanziaria al progetto di Open Fiber, che consente agli istituti di credito di procedere con l’erogazione dei prestiti.
Al di là degli aspetti economici il progetto elaborato da Ripa traccia la linea anche sul fronte operativo. Open Fiber dopo gli accordi commerciali con Wind Tre e Sky ha siglato un’intesa con Vodafone nella banda ultra larga, estendendo gradualmente la partnership a un totale di 271 città, nelle aree di mercato classificate come remunerative. Il piano approvato di Open Fiber prevede di passare dalle attuali 65 città, dove è gia operativa, a quota 100 entro la fine del 2018. Nei prossimi mesi la società darà il via ai lavori e agli investimenti per realizzare la rete anche nelle cosiddette aree bianche, quelle che non garantiscono remuneratività, dove Open Fiber si è già aggiudicata due bandi di Infratel. L’investimento in questo caso è di almeno un miliardo.