Serie tv, libri, giochi, cronaca La Lettura e il fascino del male
In edicola fino a sabato 21 il supplemento in una versione più ricca, a 56 pagine
Per quale motivo il mondo contemporaneo è tanto affascinato dal male? Serie televisive e fiction come Breaking Bad e Gomorra, dove i protagonisti sono i cattivi, sono diventate di culto, ma è forte l’attenzione rivolta anche alle figure negative del mondo reale, i protagonisti della cronaca nera e dei delitti di sangue, tra programmi-inchiesta e docu-serie tv, per arrivare al turismo nei luoghi dei crimini più sinistri.
Proprio con sei pagine sui cattivi e sul fascino (ma anche sull’orrore vero) del male, si apre il nuovo numero de «la Lettura», il #333, speciale, a 56 pagine, in edicola fino a sabato 21 aprile, con molti articoli e servizi che indagano il fenomeno da punti di vista diversi.
Cattivi ovunque
Si comincia con l’intervento di Aldo Grasso, che s’interroga sul male «raccontato» nelle fiction e in letteratura, prendendo spunto da due libri usciti sull’argomento: un saggio del filosofo Salvatore Natoli, edito da il Saggiatore, che rilegge i Promessi sposi sottraendoli ai luoghi comuni e concentrandosi sul male pervasivo nel romanzo; e l’indagine di Oriana Binik, per Mimesis, sull’attenzione dei media per il lato oscuro e sul successo dei format dedicati ai delitti.
Inoltre, due pagine sono dedicate a quelle che si potrebbero definire «icone» del male, e sono personaggi di romanzi, rappresentazioni artistiche del male assoluto, cattivi storici, o mostri inventati dal fumetto e dai videogiochi. Non citiamo tutti gli esempi proposti nell’inserto, ma tra gli altri c’è il terrificante Pennywise, il mostro del romanzo It di Stephen King rievocato nell’articolo di Cristina Taglietti; e il killer di Oslo, Anders Breivik, colpevole della morte di 77 persone, al quale si è ispirato il regista svizzero Milo Rau per la piéce teatrale Breivik’s Statement, come scrive Laura Zangarini. Sempre a proposito di cattivi, ma reali, un servizio di Andrea Galli ricostruisce la storia di un sicario cui si attribuiscono decine di delitti, Julian Sinanaj, che ha agito rendendosi quasi invisibile e seminando false tracce per ingannare le polizie scientifiche di mezza Europa.
Il libro di Lévy
Molti altri i temi del numero. Stefano Montefiori intervista il filosofo Bernard-henry Lévy, a partire dal nuovo libro uscito in Francia per Grasset: L’empire et les cinq rois, sul ruolo degli Stati Uniti e dei suoi antagonisti. Inoltre, una conversazione mette a confronto l’autore di thriller storici Marcello Simoni e l’autore di crime Jo Nesbø, che ha riscritto in chiave gialla il Macbeth (Rizzoli).
E poi Sandro Veronesi racconta il libro di Dori Ghezzi, Giordano Meacci e Francesca Serafini, ritratto intimo di Fabrizio De André (Einaudi Stile libero). Mentre un compositore d’eccezione, il filosofo Emanuele Severino, illustra a Daniela Monti l’intreccio tra musica e filosofia: la sua partitura Zirkus Suite, anche libro con cd (Mimesis) sarà presentata ed eseguita al Conservatorio di Milano martedì 17 aprile.
La rassegna de «la Lettura»
Intanto, a Matera continua al Museo Archeologico Ridola il successo della mostra Trecento’19 – Duemila’19, 319 copertine d’autore della «Lettura» per Matera capitale europea della cultura 2019, curata da Gianluigi Colin. Anzi l’apertura, visto il grande afflusso di pubblico, è prorogata fino al 20 maggio. La mostra, coprodotta da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Matera-basilicata 2019 e Polo museale della Basilicata, espone le prime 319 copertine de «la Lettura» (uscite dal 13 novembre 2011 al 7 gennaio 2018), oltre a opere originali di grandi artisti e 19 copertine storiche. Al Museo, il 23 aprile, anche l’incontro con la scrittrice Antonella Cilento.