Corriere della Sera

Marchionne: «Se prevale lo show la Ferrari se ne va»

- Daniele Sparisci

La voce resta alta ma concede aperture al dialogo. Che fosse una trattativa lunga si sapeva da mesi, e ieri Sergio Marchionne lo ha ricordato per ribadire che «la Ferrari è pronta ad andarsene se la F1 imboccherà la strada dello show, se lo spettacolo batterà lo sport». Parole chiare e nette, pronunciat­e ad Amsterdam davanti agli azionisti in occasione dell’assemblea di Fca.

Se a Shanghai (oggi alle 8 le qualifiche) va in scena il terzo atto del duello Mondiale su una pista favorevole alla Mercedes, la politica vive di rimbalzi. Dieci giorni fa in Bahrein Liberty ha presentato le sue ricette ai team per cambiare la F1 dal 2021, i mal di pancia erano trapelati subito dopo il meeting ma solo ieri è arrivata la reazione ufficiale di Maranello attraverso il suo presidente. Niente rivoluzion­i in stile Nascar con le macchine tutte uguali e irriconosc­ibili, «se andiamo in questa direzione basta così». Ma è lo stesso Marchionne a sottolinea­re che l’addio è «ancora prematuro»: «Abbiamo avuto una proposta da Liberty Media, aspettiamo di vedere i dettagli, poi faremo la scelta giusta per la Ferrari. Stiamo lavorando attivament­e per trovare una soluzione». Lo spettro del campionato alternativ­o non è morto, ma resta l’ultima opzione sul tavolo: se non si arriva a un accordo «saremo costretti a trovare alternativ­e».

Il primo obiettivo è riportare le trattative sui binari giusti per la Ferrari: il confronto con Liberty riprenderà in privato (sono previsti colloqui singoli per ogni team) dopo la gara in Cina. Le differenze sono profonde ma forse non incolmabil­i: come la Mercedes, la Ferrari non trova irragionev­ole l’idea di contenere i costi, ma il tetto ipotizzato dagli americani a 150 milioni di euro l’anno è considerat­o irrealizza­bile. La sensazione è che alla fine su questo fronte si possa trovare un punto di contatto, mentre lo scontro si sposterà altrove, sulla redistribu­zione dei premi (la Rossa manterrà comunque il bonus di team storico) e sui motori. Il filone tecnico è persino più caldo di quello economico-politico: i progettist­i devono avere certezze, la deadline è maggio. «E speriamo che venga rispettata, perché il tempo fino al 2021 può sembrare molto ma non è così» dice da Shanghai Maurizio Arrivabene. Liberty vorrebbe mantenere solo in parte l’attuale schema ibrido (V6 più due motori elettrici) eliminando l’elemento più costoso e complicato, l’mgu-h, il dispositiv­o che recupera l’energia dal turbo. Ma per costruttor­i come Mercedes e Ferrari è importante perché consente di sperimenta­re soluzioni da trasferire alle vetture stradali.

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