Debito pubblico, una via per ridurlo
Ci costa fra i 60 e i 70 miliardi all’anno di interessi. E’ il debito pubblico, la bestia nera dei conti italiani. Ha toccato i 2.286,5 miliardi, pesa il 131,8% sul Pil contro il 116% del 2011. Eppure lo spread si è ridotto, il deficit dimezzato. Lo Stato italiano è un buon pagatore, il mercato di Bot e Btp fra i più efficienti. E l’italia non ha mai fatto default, a differenza dell’argentina che anzi ha coinvolto nel crac i risparmiatori. Ma il debito è davvero un problema irrisolvibile? No, per Ferruccio De Bortoli, che nel numero de L’economia in edicola domani gratis con il Corriere della Sera traccia una via d’uscita. Necessaria, visto l’esaurirsi del quantitative easing, il piano di acquisto dei titoli di Stato da parte della Bce. «Una recessione è probabile nei prossimi anni - scrive De Bortoli - . L’attuale fase di espansione è tra le più lunghe della storia. Sarebbe saggio proteggersi, non solo con le riforme e il taglio delle spese improduttive, ma soprattutto aumentando il cosiddetto avanzo primario». E’ la differenza tra entrate e le spese, al netto degli interessi sul debito.
Nel 2017 l’avanzo primario è calato all’1,9%, ricorda De Bortoli, che diventa l’1,5% considerando l’esborso per il Blu
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Guida alla lettura
La copertina
I fratelli petrolieri raccontano la svolta di famiglia (riuscita) verso l’eolico Arancione
La sezione dedicata all’innovazione è arancione: sarà raccontato non solo il mondo dell’hi-tech ma tutto quanto è innovazione
salvataggio delle banche venete: «Basterebbe portarlo un po’ più su, almeno tra il 3,5 e il 4%. Congelare per esempio la spesa in termini reali per i prossimi tre anni, per realizzare un cuscinetto soddisfacente che ci difenderebbe da eventuali choc e dal ripetersi delle condizioni del 2011».
Intanto l’europa viaggia tra due fuochi, dopo la guerra commerciale tra Pechino e Washington. E dopo il caso Verde
La sezione Patrimoni e Finanza è verde. Ospiterà approfondimenti sul risparmio, gli investimenti, il Fisco e le pensioni Giallo
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