Corriere della Sera

Dubbioso sul futuro chiaro sul presente: Max vuole il titolo

- Paolo Tomaselli

Solo a un livornese con la battuta sempre pronta come Massimilia­no Allegri può venire in mente «il cartellino degli Imprevisti del Monopoli» per sintetizza­re il finale di partita dell’arbitro Oliver in Real Madrid-juventus: «Ma ora basta parlare della Champions, pensiamo alla Samp» chiede il tecnico a caccia della quarta doppietta consecutiv­a campionato­coppa Italia. Per evitare altri imprevisti. Nella volata scudetto che entra più che mai nel vivo, ma anche nella costruzion­e del futuro.

Le parole di Allegri in questo caso sono meno scanzonate, non sembrano quelle di un tecnico che ha ancora due anni di contratto, a cifre mai viste in serie A (7.5 milioni a stagione): «Non è l’eliminazio­ne o meno dalla Champions che influisce sulle mie decisioni — la premessa — . Con la società non ci siamo ancora parlati, alla Juventus sto bene, però bisogna parlare dell’anno prossimo, di cosa si vuole fare, di cosa si dovrebbe fare: non ho ancora incontrato il presidente... di solito a marzo e aprile ci incontriam­o sempre, e non abbiamo fatto ancora nessuna riunione».

Il calendario prevede una settimana senza impegni tra la sfida con il Napoli e quella con l’inter (22 e 28 aprile): se Allegri ha altre intenzioni

Parlerò con Agnelli Non sarà certo la Champions a decidere la mia permanenza, parlerò presto con Agnelli

dovrà chiarirsi con la Juventus entro fine mese. Per adesso la situazione sembra fluida, al punto che Max non esclude nemmeno un periodo sabbatico: «Sono ancora giovane e voglio allenare, poi nella vita non si sa mai, magari per vicissitud­ini posso stare fermo un anno, due, smettere, continuare, non lo so. Ora, bisogna essere concentrat­i su quello che bisogna fare e portare a casa i nostri obiettivi perché la stagione può cambiare. Al momento non abbiamo fatto ancora niente».

Alla voce «Imprevisti» cosa c’è di meglio che pescare la Sampdoria per rituffarsi sul campionato? All’andata la Juve perse 3-2 e fece una figuraccia, la peggiore della stagione, limitata solo dai 2 gol segnati nel finale. Ma dal momento più basso è nata un’altra squadra, con un centrocamp­ista in più. Oggi, ci sarà un’altra Juve ancora (con Cuadrado e Dybala, ma senza De Sciglio che rischia di aver finito la stagione), perché notti come quella del Bernabeu lasciano il segno. E soprattutt­o una rabbia agonistica da scaricare nello sprint scudetto, in un turno che teoricamen­te può anche favorire la Juventus rispetto al Napoli.

E non sembra un caso che Buffon, che tante volte in questa stagione si è prestato al turnover dopo i cicli più impegnativ­i, sarà al suo posto contro la Samp. Allegri, che al Bernabeu ha dato una lezione di stile, assolve il capitano furioso: «Per vent’anni è stato un esempio dentro e fuori dal campo. Non lo condanno, possiamo capire l’esternazio­ne a livello psicologic­o. Sfido chiunque a non avere una reazione». Anche il tecnico della Samp, Marco Giampaolo, tra le possibili alternativ­e italiane ad Allegri del futuro, sta con Super Gigi, ma non risparmia una frecciata finale alla Juve: «Quelli che hanno bacchettat­o Buffon sono solo ragionieri da scrivania. Ma il calcio senza Var sembra preistoric­o. Un tempo contro avversarie come la Juventus pagavi il blasone, ma con la Var e adesso hai qualche tutela in più». Se voleva mettere il classico dito nella piaga, c’è riuscito.

 ?? (Getty Images) ?? Orgoglio Gianluigi Buffon, 40 anni, 16 presenze in campionato quest’anno. Oggi torna titolare dopo la panchina di Benevento
(Getty Images) Orgoglio Gianluigi Buffon, 40 anni, 16 presenze in campionato quest’anno. Oggi torna titolare dopo la panchina di Benevento
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