Dubbioso sul futuro chiaro sul presente: Max vuole il titolo
Solo a un livornese con la battuta sempre pronta come Massimiliano Allegri può venire in mente «il cartellino degli Imprevisti del Monopoli» per sintetizzare il finale di partita dell’arbitro Oliver in Real Madrid-juventus: «Ma ora basta parlare della Champions, pensiamo alla Samp» chiede il tecnico a caccia della quarta doppietta consecutiva campionatocoppa Italia. Per evitare altri imprevisti. Nella volata scudetto che entra più che mai nel vivo, ma anche nella costruzione del futuro.
Le parole di Allegri in questo caso sono meno scanzonate, non sembrano quelle di un tecnico che ha ancora due anni di contratto, a cifre mai viste in serie A (7.5 milioni a stagione): «Non è l’eliminazione o meno dalla Champions che influisce sulle mie decisioni — la premessa — . Con la società non ci siamo ancora parlati, alla Juventus sto bene, però bisogna parlare dell’anno prossimo, di cosa si vuole fare, di cosa si dovrebbe fare: non ho ancora incontrato il presidente... di solito a marzo e aprile ci incontriamo sempre, e non abbiamo fatto ancora nessuna riunione».
Il calendario prevede una settimana senza impegni tra la sfida con il Napoli e quella con l’inter (22 e 28 aprile): se Allegri ha altre intenzioni
Parlerò con Agnelli Non sarà certo la Champions a decidere la mia permanenza, parlerò presto con Agnelli
dovrà chiarirsi con la Juventus entro fine mese. Per adesso la situazione sembra fluida, al punto che Max non esclude nemmeno un periodo sabbatico: «Sono ancora giovane e voglio allenare, poi nella vita non si sa mai, magari per vicissitudini posso stare fermo un anno, due, smettere, continuare, non lo so. Ora, bisogna essere concentrati su quello che bisogna fare e portare a casa i nostri obiettivi perché la stagione può cambiare. Al momento non abbiamo fatto ancora niente».
Alla voce «Imprevisti» cosa c’è di meglio che pescare la Sampdoria per rituffarsi sul campionato? All’andata la Juve perse 3-2 e fece una figuraccia, la peggiore della stagione, limitata solo dai 2 gol segnati nel finale. Ma dal momento più basso è nata un’altra squadra, con un centrocampista in più. Oggi, ci sarà un’altra Juve ancora (con Cuadrado e Dybala, ma senza De Sciglio che rischia di aver finito la stagione), perché notti come quella del Bernabeu lasciano il segno. E soprattutto una rabbia agonistica da scaricare nello sprint scudetto, in un turno che teoricamente può anche favorire la Juventus rispetto al Napoli.
E non sembra un caso che Buffon, che tante volte in questa stagione si è prestato al turnover dopo i cicli più impegnativi, sarà al suo posto contro la Samp. Allegri, che al Bernabeu ha dato una lezione di stile, assolve il capitano furioso: «Per vent’anni è stato un esempio dentro e fuori dal campo. Non lo condanno, possiamo capire l’esternazione a livello psicologico. Sfido chiunque a non avere una reazione». Anche il tecnico della Samp, Marco Giampaolo, tra le possibili alternative italiane ad Allegri del futuro, sta con Super Gigi, ma non risparmia una frecciata finale alla Juve: «Quelli che hanno bacchettato Buffon sono solo ragionieri da scrivania. Ma il calcio senza Var sembra preistorico. Un tempo contro avversarie come la Juventus pagavi il blasone, ma con la Var e adesso hai qualche tutela in più». Se voleva mettere il classico dito nella piaga, c’è riuscito.