Corriere della Sera

Gruppo, ritiro e... look Rino prova a imitare il «maestro Sarri»

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MILANO Ci sono delle facce tristi da cacciare, e un ragazzo centenario che ha ancora bisogno di protezione, e gli spifferi di mercato, infidi come un venticello di primavera, e un allenatore tanto stimato, quanto sinonimo di brutte figure: il Milan non lo ha mai battuto, nemmeno quando stava sulla panchina dell’empoli, mentre con il Napoli sono state quasi sempre lezioni (prese) di calcio (in tutto fanno 4 sconfitte e tre pareggi). Rino Gattuso ha studiato per bene tutti i precedenti, a cui ne aggiunge qualcuno personale («Ricordo un Palermoemp­oli, Sarri era già molto preparato, o ancora un Milan-arezzo di Coppa Italia, sui calci piazzati non ci fece capire nulla») per arrivare a una conclusion­e («È un maestro, ha portato qualcosa di nuovo nel calcio, il Napoli fa venire il mal di testa») e un abbozzo di soluzione, coltivato in milanese: «Sperem».

I due, forse, si assomiglia­no più di quanto pensino: «Come look non siamo il massimo», è la battuta. O forse è Gattuso che ha preso appunti in questi anni: c’è quell’idea di puntare su un blocco ben definito di giocatori (nessuno ha utilizzato meno uomini del Milan: 22), per mandare a memoria gli automatism­i. Sarri, di quel blocco, ritroverà due pezzi fondamenta­li,

L’antidoto

Se ho capito come contrastar­e il Napoli? Sperem. Ho visto facce tristi, ma siamo vivi

come Albiol e Jorginho, ma perderà Mario Rui sostituito da Maggio. Davanti sempre Mertens. Gattuso invece ha perso entrambi i difensori centrali, sostituiti dalla coppia inedita Zapatamusa­cchio («Sono tranquillo») e ogni altro esperiment­o è scartato. Davanti, spera nel risveglio di Kalinic, a segno col Sassuolo. Rino condivide con Sarri anche l’opinione sulla preparazio­ne estiva: la base si fa fermi, in Italia, solo dopo si può partire per le tournée estive. «I primi 12-13 giorni sono fondamenta­li».

Come sarebbe andata se Gattuso l’avesse gestita già quest’anno non lo sapremo mai: ora qualche giocatore, come Bonaventur­a e Suso (di cui si parla per un possibile scambio con il napoletano Callejon), è stanco. «Ma la squadra nel suo insieme è viva. Ho visto facce tristi dopo due punti in tre partite. Ma meglio giocatori così, che gente in infradito e pantalonci­ni». Nessuno deve sentirsi in vacanza, o già a Roma, per la finale di Coppa Italia. «L’europa League mica è conquistat­a, niente scherzi». Il Napoli al contrario è rivitalizz­ato dalla vittoria in extremis con il Chievo e non accantona il sogno scudetto.

E poi, ci sono quei due in porta. Il più vecchio, Pepe Reina, sarà il futuro rossonero, chiamato a diventare uno dei leader del prossimo gruppo. «Adesso non mi frega, se arriverà lo accogliere­mo a braccia aperte». Il più giovane, Donnarumma, precocissi­mo centenario in A, è passato straordina­rio e presente con qualche sbavatura, e poi si vedrà: «Ha l’obbligo di diventare il portiere più forte del mondo, da noi ha affetto e protezione». Ce n’è molta anche per l’amico Buffon: «Intanto sono orgoglioso del nostro movimento e della Var, un’eccellenza italiana. A me la vena si è chiusa tante volte, non posso certo fare la morale: ho dato una testata a Jordan e ho insultato Leonardo. Ma quando mio figlio mi fa vedere certe immagini mi imbarazzo». Il bello è che il suo Milan quanto a cattiveria non gli assomiglia proprio: «Ma tanto con il Napoli il muso duro non basterebbe».

 ?? (Afp) ?? Centenario Gianluigi Donnarumma, 19 anni, raggiunge oggi le cento presenze in serie A: è il più giovane ad aver tagliato questo traguardo
(Afp) Centenario Gianluigi Donnarumma, 19 anni, raggiunge oggi le cento presenze in serie A: è il più giovane ad aver tagliato questo traguardo
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