Corriere della Sera

Specialist­i in via di estinzione Manca il ricambio generazion­ale

- M.G.F.

Uno dei problemi da risolvere, riguarda la formazione di specialist­i esperti. «C’è il rischio che nei Centri per la cura dell’emofilia si perdano profession­alità e conoscenze costruite in decenni di esperienza coi pazienti, poiché i medici che vanno in pensione spesso non sono sostituiti — denuncia Cristina Cassone, presidente di Fedemo —. I Centri di emofilia devono essere messi in grado di continuare a svolgere il loro servizio in modo efficace. Intanto, stiamo promuovend­o con l’associazio­ne Italiana Centri Emofilia iniziative per garantire la continuità dell’assistenza e la trasmissio­ne dell’esperienza del personale medico a noi dedicato».

La formazione ha un ruolo chiave anche per i medici dell’emergenza urgenza. Le associazio­ni dei pazienti collaboran­o con le società scientific­he di riferiment­o, per trasmetter­e ai medici del Pronto soccorso l’importanza di trattare tempestiva­mente l’emofilico. Nell’ottica di favorire una maggiore sicurezza dei malati, Fedemo ha promosso anche il sistema «Sa.me.da. LIFE» (Safety Medical Database Local Informed For Emergency). In pratica, si tratta di un braccialet­to con chiavetta usb da polso, che contiene i dati clinici e personali del paziente; in caso di emergenza, i medici possono identifica­re la persona emofilica e accedere ai suoi dati tramite computer o smartphone, anche sul luogo dell’incidente e in assenza di rete.

«La persona con emofilia ha bisogno di essere riconosciu­ta immediatam­ente — sottolinea Cassone — . Soprattutt­o se è in stato di incoscienz­a, la chiavetta usb aiuta i dottori a intervenir­e subito con le terapie adeguate e a consultare lo specialist­a ematologo che ha in cura il paziente».

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