Molise come l’ohio Battaglia di comizi guardando a Roma
La Regione come lo Stato decisivo negli Usa
ROMA La gag di Maurizio Crozza è un tormentone da giorni, sul web e in Parlamento: «Se Salvini domenica darà un’altra legnata a Forza Italia, Berlusconi verrà definitivamente impagliato e la situazione sarà sbloccata... Come dire che il Molise è il nostro Ohio, lo Stato in cui negli Usa si decide sempre il presidente americano». Risate.
Se chi vince in Ohio arriva alla Casa Bianca, chi si prende il Molise conquista Palazzo Chigi? Può sembrare bizzarro paragonare uno Stato americano di centomila chilometri quadrati e undici milioni di abitanti alla più piccola regione italiana a statuto ordinario, trecentomila anime arroccate tra gli Appennini e l’adriatico.
Eppure, l’impasse in cui sono finite le trattative politiche per la formazione del governo ha trasformato questo bellissimo fazzoletto di terra, povero di industrie e privo di un’autostrada, nel trofeo che i duellanti vogliono disperatamente accaparrarsi. Luigi Di Maio per pareggiare il conto con Matteo Salvini, che già si sente trionfatore in Friuli-venezia Giulia. E Silvio Berlusconi per riprendersi la scena da protagonista. «Una nostra rotonda vittoria in Molise — spera il leader di Forza Italia — ci aiuterà a trovare in Parlamento i voti di cui il centrodestra ha bisogno».
Domenica 22 aprile è la data spartiacque, la prima delle due sfide regionali a cui il Quirinale e i partiti guardano per sbloccare la crisi politica. Per i 5 Stelle Campobasso è un game decisivo, proprio come la Columbus delle fabbriche chiuse e dello scontento popolare è stata per Donald Trump.
Il 4 marzo il Movimento ha fatto il pieno con il 44% e adesso, al primo test dopo le Politiche, non può permettersi
Una nostra rotonda vittoria in Molise ci aiuterà a trovare in Parlamento i voti di cui abbiamo bisogno
Silvio Berlusconi
di arretrare. Gli spin doctor di Di Maio hanno pianificato con cura il forsennato tour elettorale del leader nella Regione, destinata (con le dovute proporzioni) a diventare la mother of presidents italiana, la metaforica madre del futuro premier.
La vittoria di Andrea Greco, 33 anni, scelto online con la piattaforma Rousseau, porterebbe in dote ai pentastellati il primo governo regionale e darebbe al capo politico più forza nella gara per la premiership. Ma Lorenzo Pregliasco di Youtrend invita alla cautela e non solo perché i sondaggi registrano una crescita del centrodestra: «Alle Politiche sono andati fortissimo, però ricordo che i 5 Stelle hanno la tendenza a calare sensibilmente alle elezioni Regionali, come dimostra Roberta Lombardi nel Lazio».
Reduce dalla due giorni molisana scandita da «oltre mille selfie», predellini e pupi in braccio, Berlusconi spera che il commercialista e aspirante «governatore» Donato Toma riesca a compiere il miracolo: «Sono certo che in Molise vincerà il centrodestra... Sono rimasto affascinato da questa terra, se vinciamo io qui compro una casa».
I giornali locali parlano di testa a testa. E Di Maio, consapevole che un sorpasso degli avversari ridurrebbe la sua forza contrattuale al tavolo per Palazzo Chigi, mette avanti le mani dichiarando che i risultati di due sole competizioni regionali «non possono avere una concreta influenza sulle vicende nazionali». La avranno invece, tanto che prima del raid americano sulla Siria molti commentatori politici erano pronti a scommettere che Mattarella avrebbe atteso almeno le elezioni del 22 aprile, prima di affidare un incarico.
Il candidato del centrosinistra Carlo Veneziale è indietro di dieci punti rispetto ai favoriti. Una rimonta appare impossibile e così Roberto Speranza di Leu interpreta la battaglia del Molise come «il punto da cui resettare tutto per ripartire da capo». E oggi torna Salvini, che ha in agenda otto tappe per dare la zampata finale a Berlusconi.