Gigio-reina, sarà staffetta? «Io non penso al mercato»
«Parleranno agente e club». Gattuso: «Qui gli vogliamo bene»
MILANO Un po’ se ne dispiace persino, perché i tifosi napoletani lo fischiano sempre (è successo anche ieri) e lui, nato a Castellammare, sente di non meritarselo. «Parata scudetto? Non lo so, io auguro al Napoli di giocarsela fino alla fine». E quasi si scusa: «Non ho pensato agli avversari, ho esultato perché era una parata all’ultimo minuto». E che parata. Chi ha memoria storica (Pellegatti a Premium Sport) gli ricorda quella di Dida, in un Milan-ajax di Champions nella stagione 2003-2004, stessa porta, stessa comprensione in anticipo di dove sarebbe andata a finire quella palla (ma Dida partiva da terra). Gigio Donnarumma, tifoso del Milan sin da bambino, è preparatissimo: «L’ho vista molte volte quella parata, credo che sia stata più difficile della mia. Poi si giocavano la Champions, piacerebbe anche a me arrivarci».
Per ora sono 100 in A e 110 e lode, a 19 anni e 49 giorni. Ci voleva una prodezza per riscattare un po’ di partite non al massimo, anche se, quando si parla di Donnarumma, si tende a essere esigenti. Lo è anche il suo allenatore, Rino Gattuso. «Il ruolo del portiere si è evoluto tantissimo. Non c’è solo la parata; al di là di quella, mi è piaciuto come ha fatto ripartire tutte le azioni, non ha sbagliato niente, ci ha dato grande tranquillità, ha toccato 70 palloni, senza paura. Le ultime 7-8 partite, invece, dava l’impressione di non essere sicuro. Deve rivedersela questa prestazione, perché tecnicamente è stata bellissima e gli può servire per alzare l’asticella».
L’interessato accoglie critiche e complimenti con lo stesso sorriso serafico, sotto gli occhi di mamma e papà che non mancano mai le sfide più importanti: «Ci alleniamo sempre al massimo, poi è normale che un portiere abbia degli alti e bassi. Io continuo a lavorare e a dare sempre tutto come ho sempre fatto».
Dove può arrivare un ragazzo di 19 anni che ha già bruciato tutte le tappe nessuno lo può sapere. L’ad della Juve, Beppe Marotta, non si offende per le preferenze di Gigio in chiave scudetto e lo incorona: «È l’erede di Buffon». Un anno fa, la stessa frase era stata interpretata come un indizio di mercato. Ma il sostituto di Buffon la Juve lo ha già trovato. Per la verità, anche il Milan ha già trovato il sostituto di Donnarumma, nel caso il tormentone di mercato si riac- cenda, e ieri gli stava proprio di fronte. Pepe Reina ha giocato una buona partita: gli attaccanti del Milan non lo hanno costretto a miracoli, ma il tiro di Bonaventura che gli è rimbalzato in faccia non era banale e poi il portiere spagnolo — a proposito di gioco con i piedi — si è esibito in un dribbling con ruleta ai danni di Kalinic. Gigio e Pepe, alla fine, si sono salutati a lungo, scambiandosi reciproche congratulazioni. «Siamo amici e ci siamo abbracciati. Se è degno di farmi da secondo? Non lo so, io gli faccio i complimenti perché è un grandissimo portiere». Coabiteranno? Nel caso, Reina ha già detto di essere disponibile a fargli da chioccia. Ma Gigio non è del tutto rassicurante, quando parla del suo futuro: «Di mercato non so niente. Io penso solo a lavorare. Al mercato ci penseranno il mio agente e la società».
La palla, ora, sta nel campo di Raiola. Il Milan non prenderà iniziative, valuterà le offerte che arriveranno e ascolterà i desideri di portiere e Raiola. Certo, un patrimonio così non potrà essere svalutato. Gattuso non si spaventa: «Non riesco a capire dove sta scritto che se arriva Reina, Gigio andrà via. Ha un contratto con il Milan e gli vogliamo bene». Basterà?
La preferenza Centesima in A a soli 19 anni. «Parata scudetto? Spero il Napoli resti in corsa»
d Gattuso Al di là della parata, la sua è stata una partita straordinaria: senza paura, ha fatto ripartire tutte le azioni, toccando 70 palloni