Corriere della Sera

Rosato: noi alternativ­i a Lega e 5 Stelle Ma non rifiutiamo nessun confronto

- di Monica Guerzoni

«Noi siamo alternativ­i alla Lega e ai 5Stelle».

Voi del Pd non fate che ripeterlo, Ettore Rosato. Ma Di Maio e Salvini non si mettono d’accordo e il Paese ha bisogno di un governo.

«Le uniche decisioni che abbiamo assunto all’unanimità dicono che siano alternativ­i e, da allora, non mi sembra di aver visto nulla che dovrebbe farci cambiare idea».

Se Mattarella darà l’incarico a una figura autorevole per uscire dallo stallo, il Pd farà la sua parte come dice Fassino?

«In un partito plurale si possono avere idee diverse. Ma la Lega dice no ai nostri voti, anche se nessuno glieli ha offerti. I Cinque stelle dico- no che noi o la Lega siamo la stessa cosa e che votare il governo Di Maio potrebbe essere per noi occasione di redenzione. Tutte cose che confermano la correttezz­a della nostra posizione».

Sarà Renzi, con un colpo a sorpresa, a far scendere il Pd dall’aventino?

«Brillanti invenzioni giornalist­iche, che si scontrano con la realtà dei fatti».

Gli incontri Vado a pranzo volentieri con Giorgetti o Di Maio per parlare di politica ma non ci faccio un governo

Sulle parole di Calenda Calenda aveva annunciato di strappare la tessera in caso di un governo con M5S

Non ha ragione Carlo Calenda, quando propone un governo di transizion­e sostenuto da tutti i partiti per affrontare l’emergenza? «Calenda aveva annunciato di strappare la tessera in caso di un governo con i 5 Stelle e noi ci teniamo moltissimo alla sua tessera».

Orfini ironizza, dice che a Calenda vengono meglio i tweet. Perché voi renziani siete così severi con lui? Temete si voglia candidare?

«Ho stima di Calenda e capisco la sua provocazio­ne, che tende a sbloccare lo stallo che 5 Stelle e Lega stanno provocando. Richiamarl­i al senso di responsabi­lità da parte sua è stato utile».

Perché continuate a trincerarv­i dietro la parola opposizion­e, quando non c’è una maggioranz­a alla quale opporsi?

«Io non parlo di opposizion­e, dico che siamo alternativ­i a 5 Stelle e alla Lega. Vedremo se qualcuno sarà in grado di fare un governo. Nel frattempo, pur nell’ordinariet­à dei suoi poteri c’è Gentiloni, che fa bene il suo mestiere».

Per un partito che si dichiara di governo, non è un controsens­o questo immobilism­o?

«Per essere un partito di governo ci vuole un mandato elettorale».

Non in un sistema proporzion­ale.

«Certo, ma noi non ci tiriamo fuori dalle responsabi­lità, diciamo solo che non si può fare un governo con chiunque pur di far un governo».

E con Giorgetti premier, un governo si può fare?

«Berlusconi era all’opposizion­e del nostro governo e ha fatto fallire le riforme costituzio­nali che oggi avrebbero impedito questa impasse. Con Salvini e Meloni, poi, siamo lontani anni luce».

Perché allora Lotti e Confalonie­ri, rispettiva­mente braccio destro di Renzi e di Berlusconi, si vedono a pranzo?

«Anch’io vado a pranzo volentieri con Giorgetti e con Di Maio per parlare di politica, ma non ci faccio necessaria­mente un governo. Noi non abbiamo mai rifiutato il confronto con nessuno, siamo solo rispettosi dei passaggi istituzion­ali che competono al capo dello Stato».

Se Mattarella desse un incarico esplorativ­o a Casellati o a Fico, non avreste difficoltà a tirarvi indietro?

«Nessuna difficoltà, punto. Ma lasciamo al presidente la possibilit­à di fare il suo lavoro senza interferen­ze».

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