Corriere della Sera

«Salvini? Noi avversari ma sul raid dice cose intelligen­ti»

Gino Strada: sui migranti resta su posizioni razziste. Il movimento pacifista è finito con il centrosini­stra

- Maurizio Giannattas­io

MILANO Gino Strada, fondatore di Emergency, lei è stato sempre molto critico nei confronti di Salvini. Poi se ne esce con queste parole: «Sono contento di vedere che anche lui dice qualcosa di intelligen­te. Molto meglio questa posizione contro la guerra che non quelle contro i migranti». Ha cambiato parere?

«Condivido quello che ha detto sulla Siria per una ragione molto semplice. Perché sulla guerra vale l’articolo 11 della Costituzio­ne: l’italia ripudia la guerra. Poi, certo non basta perché detta così, senza spiegarlo, lascia la possibilit­à di sguazzare da ogni lato. A mio avviso bisogna uscire da tutte le alleanze militari, demilitari­zzare il nostro Paese, togliere le basi altrui, non partecipar­e a nessun conflitto, richiamare i soldati italiani. Cerchiamo di fare un passo in avanti».

Le ricordo quando diceva che l’europa doveva preoccupar­si più dell’avanzata del razzismo delle destre incarnate da Salvini che dell’isis.

«Non prendiamo le frasi fuori dal loro contesto. Mi sa dire che danni ha fatto finora l’isis in Italia? Che crimini ha compiuto l’afghanista­n nel nostro Paese visto che i nostri militari sono lì da quindici anni? Perché queste domande non le fa nessuno?».

Insomma, Strada ha cambiato parere o no su Salvini?

«Non ho mai cambiato parere. Mi fa piacere il suo giudizio sulla guerra. Ma sui migranti ha posizioni razziste e disumane. Mi piacerebbe invitare tutti quelli che gridano all’invasione ad andare per una volta alla tendopoli di Rosarno dove opera Emergency tutti i giorni. Vi assicuro che non farei mai vivere i miei figli o i figli di Salvini in quella porcheria che chiamano accoglienz­a. Lì ci sono persone che hanno vissuto tragedie che non ci immaginiam­o neanche. Ci vuole senso di altruismo, bisogna sentirsi società e non solo conto in banca e portafogli­o».

Lei non ha usato parole tenere neanche nei confronti del Movimento. Teme un governo Lega-5 Stelle?

«Non temo nessun governo e non c’è una formula di governo che mi fa paura anche se non credo si possa andare avanti senza. Per quanto mi riguarda il ripudio della guerra è il mio argomento principale, quello con cui ho deciso di convivere. E sulla guerra ho visto fare le stesse porcate da una parte e dall’altra. Prendiamo il programma dei Cinque Stelle che riporta pari pari l’articolo 11 della Costituzio­ne. Ma il programma non può essere il ripudio della guerra tout court, deve articolare questo ripudio con le cose che ho detto prima».

Porcate a destra e sinistra. Che rimane? Il movimento pacifista?

«Il movimento pacifista è finito dopo che i politici del centrosini­stra sono saltati sul carro. Poi sono andati al governo e hanno rifinanzia­to le missioni di guerra. Altra porcata in Libia dove sono andati a dare il pizzo ai torturator­i che è come pagare i narcos. E l’hanno fatto con i soldi della cooperazio­ne per gli aiuti umanitari».

Strada, la sensazione è che lei farebbe un’alleanza anche con il diavolo basta che ripudi veramente la guerra.

«Assolutame­nte sì. Se fosse serio e non truffaldin­o, se avesse il potere di far cessare le guerre e lo facesse in modo ampio, farei fatica a chiamarlo diavolo. Guerre nel nome del buon Dio ne abbiamo fatte pure troppe».

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Gino Strada, 69 anni, chirurgo, ha fondato nel 1994 l’associazio­ne umanitaria Emergency
Medico Gino Strada, 69 anni, chirurgo, ha fondato nel 1994 l’associazio­ne umanitaria Emergency

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