Corriere della Sera

Il Regno post Brexit riscopre il Commonweal­th. Ma forse è tardi

- Dal nostro corrispond­ente Luigi Ippolito (Ap)

LONDRA L’impero colpisce ancora? Se lo augurano molti fautori della Brexit, che vedono nel Commonweal­th, l’organizzaz­ione che raggruppa gli ex possedimen­ti britannici, l’alternativ­a alla vituperata Europa. Nelle speranze (o piuttosto nei sogni?) degli apostoli della Global Britain,i legami con Paesi come l’india, il Canada o l’australia potranno egregiamen­te soppiantar­e in futuro quelli con Germania, Francia o Italia.

È per questo che ha assunto un significat­o particolar­e il vertice del Commonweal­th che si è aperto ieri a Londra. Vi partecipan­o 53 Paesi in rappresent­anza di quasi 2 miliardi e mezzo di persone: è quella che viene definita l’anglosfera, una comunità non solo di lingua ma anche di istituzion­i legali e sistemi politici. E, in misura crescente, di commerci: l’anno scorso il valore di beni e servizi scambiati all’interno di questo «Impero 2.0» ha raggiunto i 560 miliardi di dollari.

Dunque ieri Theresa May ha promesso di mettere il Commonweal­th al centro della strategia britannica dopo la Brexit. E riparare così quello che già nel 2013 Boris Johnson aveva definito un «tradimento» dei legami imperiali a favore dell’europa.

Ma il rischio è che questo riallineam­ento si riveli velleitari­o.

Negli ultimi 45 anni la Gran Bretagna si è integrata strettamen­te col Vecchio Continente: ormai commercia più col Belgio e il Lussemburg­o che con Canada e Australia. E dunque si stima che nuovi accordi con i Paesi extra-europei contribuir­anno ad accrescere il Pil di un misero 0,1-0,4 per cento. Mentre ben più ingente sarà la perdita causata dall’uscita dall’unione europea.

Per tacere, infine, del fatto che questo nuovo slancio verso gli ex sudditi non sempre è corrispost­o: le vecchie colonie hanno spesso un atteggiame­nto ambivalent­e con la «madrepatri­a».

Il sole sull’impero potrebbe rivelarsi tramontato da un pezzo.

Una strategia zoppa

Nuovi accordi con Paesi extra Ue non compensere­bbero le perdite dell’uscita e il nuovo slancio verso gli ex sudditi non sempre è corrispost­o

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In Sudafrica L’allora principess­a Elisabetta II nel parco Natal National il 21 aprile ‘47, giorno del suo 21° compleanno

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