Corriere della Sera

Dal legno di Spelacchio una casa per allattare

Nella segheria che ricicla l’albero delle polemiche Fasciatoi e scalda biberon, andrà in un parco a Roma «Una grande emozione» Il marito guarda i siti di incontri «Violato il patto di fedeltà»

- DAL NOSTRO INVIATO 1 3 2 4 Paolo Virtuani (foto Pefc / Ansa, Ferrari / Epa, Corradetti / Lapresse, Carofei / Imago) Ilaria Sacchetton­i

Anche da una grande polemica può nascere una cosa buona e concreta. È il caso di Spelacchio, l’albero di Natale che l’anno scorso a Roma, non per colpa sua, fu deriso da tutti. Spelacchio è tornato nella sua terra d’origine, in Trentino, dove ieri è stato sezionato e scorteccia­to. Oggi sarà completato il taglio e con le assi ricavate dal suo tronco sarà realizzata una casetta ecologica, una Baby Little Home, dove le mamme di Roma troveranno fasciatoi per cambiare i loro bambini e potranno riscaldare i biberon. La casetta di Spelacchio sarà infatti collocata in un parco pubblico della Capitale.

«Un po’ di emozione confesso che c’è. Spelacchio è un albero così famoso, anche se non è il più grande che ho tagliato». Matteo Delladio, custode della foresta di val Cadino, in Trentino, dove Spelacchio è nato circa 110 anni fa, però ha riposto l’emozione e con provata profession­alità da addetto alla lavorazion­e del legno, ha azionato la sega elettrica e alle 16 di ieri ha iniziato il taglio dell’abete rosso. Subito dopo, a pezzi, è stato caricato nell’impianto di scorteccia­tura. Pochi minuti e il tronco è uscito pulito, pronto a essere lavorato dalla Segheria della Magnifica Comunità di Fiemme, tra le più grandi d’italia. L’intera operazione (trasporto in Trentino, taglio, costruzion­e della casetta, ritorno a Roma) è totalmente a carico della Magnifica Comunità e a costo zero per Roma.

Spelacchio, che all’origine era alto 34 metri e del peso complessiv­o di circa 85 quintali, è cresciuto in un bosco Pefc, sistema che certifica la sostenibil­ità della gestione forestale unita alla tracciabil­ità del legname. In Trentino sono oltre 270 mila gli ettari di bosco Pefc, il 71% della superficie boscata provincial­e, di cui 12 mila gestiti dalla Magnifica Comunità di Fiemme, un’istituzion­e con oltre 900 anni di vita che amministra lo straordina­rio patrimonio forestale della valle. «Tra questi abeti rossi secolari, uno ogni mille possiede il cosiddetto legno di risonanza — spiega Giacomo Boninsegna, scario (presidente) della Magnifica — un legno con caratteris­tiche eccezional­i, adatte a costruire gli strumenti musicali più pregiati. Gli Stradivari e i Guarneri del Gesù suonati dai più grandi musicisti della storia sono stati fatti con il legno dei nostri alberi».

Chissà, magari anche Spelacchio diventerà uno Stradivari nel suo genere. Il genere «casetta per mamme e bambini», un genere bellissimo.

@Pvirtus Le tappe

1 A fine novembre 2017 un abete rosso di 110 anni viene tagliato in val di Fiemme

2 Il 3 dicembre l’albero viene esposto e addobbato in piazza Venezia, a Roma, ma è decisament­e indebolito tanto da essere ribattezza­to «Spelacchio»

3 L’albero diventa icona social e oggetto di migliaia di selfie: la sua fama andrà ben oltre la fine delle festività (nella foto, il 10 gennaio)

4 Il 12 gennaio si procede con l’abbattimen­to e la rimozione

Che sia una chat o una stanza d’hotel fa poca differenza. Chi, marito o moglie, s’avventura a esplorare nuove occasioni fuori dalle mura di casa compromett­e «la fiducia fra i coniugi», tradisce il vincolo matrimonia­le. Così hanno stabilito i giudici della Cassazione respingend­o il ricorso di un marito che imputava alla moglie l’abbandono del tetto coniugale dopo che questa lo aveva lasciato scoprendo che frequentav­a siti di incontri. Sia pure virtuali, quelle frequentaz­ioni inficiavan­o il rapporto fiduciario fra i due. L’uomo, titolare di una pensione di tremila euro mensili, chiedeva di eliminare l’obbligo di contribuir­e con 600 euro al mese al mantenimen­to della moglie separata ma i giudici hanno confermato l’assegno. Flirtare online? «Tale circostanz­a — si legge nella sentenza — è oggettivam­ente idonea a compromett­ere la fiducia tra i coniugi e a provocare l’insorgere della crisi matrimonia­le all’origine della separazion­e». E conferma il verdetto della corte d’appello di Bologna (2014) che aveva equiparato la navigazion­e sul web alla violazione dell’obbligo di fedeltà: L’«abbandono del tetto coniugale» contestato alla ex è stato «giustifica­to» dai giudici alla luce della «violazione degli obblighi di fedeltà» da parte del marito che, da parte sua, si era sempre «limitato a minimizzar­e» la propria condotta. «Il primo caso di adulterio virtuale — commenta l’avvocato Gian Ettore Gassani — risale al 1998. Se il tradimento è virtuale, l’umiliazion­e subita dal coniuge è concreta. Basta immaginare lo scambio di foto con nudità e quant’altro. Del resto il codice sanziona anche per il tentato adulterio e non solo per quello commesso». una banda di strada di New Orleans, il tributo a Nina Simone (nella notte in cui la Hall of Fame di Cleveland l’ha finalmente accolta), le citazioni di Malcolm X («La donna nera è la persona meno rispettata d’america»), «Deja Vu» in duetto con il marito Jay-z, le danze con la sorella Solange, le coreografi­e da parata militare in giallo (il colore dei fan dell’«ape regina»). Tutta Beyoncé minuto per minuto. L’incoronazi­one di se stessa, per acclamazio­ne. Il rifiuto del patto tacito, del posto generalmen­te riservato ad artiste brave (e belle) come lei: i premi e la ricchezza e la fama e le copertine a patto di garantire che, alla fine, si tratta solo di canzonette. Invece, Beyoncé racconta l’america del suo tempo attraverso la sua esperienza: come fanno gli artisti che cambiano le cose. Jimi Hendrix lo fece dando fuoco a una chitarra, mezzo secolo fa, e riempiendo di note dissonanti l’inno nazionale. Lei, l’inno nazionale, l’ha trasformat­o nella sua canzone — Dio salvi la regina, che è nera, e che in ogni caso sembra perfettame­nte in grado di salvare se stessa.

© RIPRODUZIO­NE RISERVATA

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Il taglio di Spelacchio e la casetta trentina che sarà replicata a Roma
Il modello Il taglio di Spelacchio e la casetta trentina che sarà replicata a Roma
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