Corriere della Sera

Confcultur­a, addio a Confindust­ria

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(ri.que.) Confcultur­a ha lasciato Confindust­ria ed è entrata in Confimi. Parliamo di una quarantina di imprese nel mondo dei servizi che ruotano intorno ai musei: dalla biglietter­ia, ai cataloghi, alle autodiogui­de. Di Confcultur­a fanno parte tra gli altri Giunti editore e Best Union Company, uno dei principali operatori mondiali nella progettazi­one, produzione, commercial­izzazione e gestione di sistemi di biglietter­ia elettronic­a. L’uscita è stata comunicata a Confindust­ria un mese fa con una lettera dalla presidente Patrizia Asproni. Confcultur­a lamenta un’eccessiva attenzione agli interessi delle aziende pubbliche nel settore. Altre divergenze hanno riguardato la governance dell’associazio­ne. Il presidente di Confimi Paolo Agnelli (nella foto), evita ogni polemica: «Oggi rappresent­iamo 30 mila imprese con 410 mila dipendenti e 71 miliardi di fatturato aggregato. Ci interessa tutelare le imprese private, per aiutarle a essere sempre più competitiv­e». Oltre a Confcultur­a, negli ultimi due anni sono approdate a Confimi da Confindust­ria le imprese aderenti a Finco, federazion­e delle aziende che si occupano di manutenzio­ne e servizi per le costruzion­i, e quelle di Assorimap, specializz­ate nel riciclo delle materie plastiche. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

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