Corriere della Sera

Attacco a Fort Juve

Allegri: «Non sono geloso se si parla di Sarrismo, io guardo i libri dei record»

- DAL NOSTRO INVIATO Paolo Tomaselli

TORINO Massimilia­no Allegri ha l’aria di non poterne più. Di Sarri, del suo Napoli, del Sarrismo eletto a condizione dello spirito. E stasera è pronto a respingere l’ultimo assalto alla diligenza tricolore, per riprendere la corsa verso il settimo scudetto di fila. Questo Juventus-napoli è quasi un inedito, perché mai i bianconeri nel loro settennato di grazia avevano dovuto giocare uno scontro diretto, con il campionato ancora aperto, così a ridosso della fine del torneo: un vero e proprio spareggio, che non vale solo la supremazia in classifica, ma anche quella «ideologica». Anche se Max si dichiara «non geloso che si parli di Sarrismo» sa perfettame­nte che nemmeno un altro scudetto servirebbe a parlare di Allegrismo. Ma vincere stavolta vale doppio: «Perché quello che rimane è quello che si scrive». E per fissare nel libro dei record il proprio nome, la Juve stasera «non firma per il pareggio».

Tra le frasi, più o meno di circostanz­a, che accompagna­no le ultime ore prima della sfida dello Stadium, alcune tradiscono una certa insofferen­za di Allegri. La prima: «La Juve ha un potenziale superiore al Napoli rispetto ai 4 punti di distacco in campionato? Loro stanno facendo una grande stagione. Sento parlare tanti, ascolto e mi diverto — sottolinea Max —. Ma la mia opinione è meglio che non la dica: andate a Livorno dai miei amici al bar, loro sanno come la penso. Così vi divertite...». La seconda, in crescendo: «Il Napoli dice che non ha pressioni? Non ce le avevano in Europa e nemmeno in Coppa Italia. Se non hanno mai pressione da nessuna parte, allora è giusto che vinca la Juve». Ce ne sarebbe una terza, che non è di minor conto, perché riguarda direttamen­te la strategia di Sarri, ma un po’ si perde nei tanti compliment­i — sinceri — fatti al collega, che in settimana da parte sua ha dichiarato di «aver raggiunto già l’obiettivo della società», ovvero la qualificaz­ione in Champions: «Diciamo che Sarri ha modificato una cosa della squadra ereditata da Benitez: ha spostato Hamsik mezzala invece che dietro la punta. Ha creato una squadra bella da vedere, ha fatto risultati importanti e ha cambiato solo uno-due giocatori in questi anni. E questo è un vantaggio. Noi? Ci siamo difesi benino...».

Allegri però omette sempre che il giocatore più forte degli avversari lo ha preso la Juve, pagandolo 90 milioni, grazie ovviamente a un fatturato che cresce per merito dei risultati sportivi ed è quasi il doppio di quello degli avversari (562 a 308), per non parlare del monte stipendi (253 a 101). Eppure senza Higuain, decisivo anche all’andata, il Napoli è cresciuto ancora: il fastidio di Max deriva anche da questo e dire che la «partita è decisiva, ma solo per il Napoli» rientra nel gioco delle parti. È chiaro a tutti che una vittoria della Juve chiuderebb­e il campionato, ma un pareggio o una vittoria di Sarri rovinerebb­ero il finale di stagione della Juve, che deve ancora affrontare Roma e Inter fuori casa.

Per questo Allegri punta forte sulle differenze col Napoli: «Noi non possiamo giocare come loro, siamo tutti 1 metro e 85. Loro a parte Milik

Supremazia

È scontro per il primato e per la «supremazia ideologica». Max: «Non firmo per il pareggio»

sono tutti piccolini e fanno un altro tipo di calcio». Riecco quindi la guardia scelta di Max, assente a Crotone: uno tra Barzagli e Howedes, Chiellini, Khedira, Mandzukic. Fuori il «piccolino» Dybala, miglior bomber della squadra con 25 gol? Possibile, anche se clamoroso. «Ma decido quando mi sveglio...» gigioneggi­a Allegri, che al centro ritrova Pjanic, fondamenta­le. Mentre Sarri, nonostante le tentazioni di inserire Zielinski e Milik, dovrebbe affidarsi ai titolariss­imi che l’hanno portato così in alto. Tremila tifosi hanno seguito il Napoli fino all’aeroporto. Duemila saranno allo Stadium nel settore ospiti che era chiuso dal 2014-2015 ai tifosi azzurri. È una lunga onda di passione, da cavalcare con lucida follia: a Torino in questi anni nessuno è rimasto sulla cresta fino alla fine.

 ??  ?? Avversari Stretta di mano tra Sarri e Allegri all’andata. Allora la Juve si impose 1-0 con gol di Higuain
(Ipp, Ansa)
Avversari Stretta di mano tra Sarri e Allegri all’andata. Allora la Juve si impose 1-0 con gol di Higuain (Ipp, Ansa)
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