Corriere della Sera

Da «ripudiati» a osannati La rivincita dei professori

- Di Tommaso Labate

«Non vogliamo un governo di professoro­ni», diceva Luigi Di Maio nell’ottobre di tre anni fa. E visto che il concetto forse non era chiaro, ecco che sottolinea­va che «non ci interessan­o professoro­ni che teorizzano sui problemi e non li sanno risolvere. Li abbiamo già visti all’opera». Né un governo di professori né tantomeno un governo composto «da aridi burocrati», come precisava lo stesso capo politico dei M5S pochi giorni prima delle ultime elezioni. Sullo stesso tema, Matteo Salvini non è stato da meno. Note le sue antiche intemerate nei confronti del governo Monti, il leader della Lega, più di recente, ha motivato la sua stroncatur­a ai critici del populismo usando, come esempio, proprio la categoria più avversata. I professori. «Essere populista è un vanto», parole sue, «se significa dire in un minuto quello che certi professoro­ni dicono in tre o quattro ore».

E così, incredibil­e ma vero, all’alba di una legislatur­a iniziata all’insegna del più forte e chiaro dei no rivolti all’accademia prestata al governo o alla burocrazia, ecco che le categorie dei burocrati e dei professori si prendono la più incredibil­e delle rivincite. Basta osservare a occhio nudo i primi capitoli del romanzo collettivo che coinvolge Di Maio, Salvini, il Pd nella disperata ricerca di un governo. In cui i burocrati — del Quirinale, di Palazzo Madama, di Montecitor­io — gestiscono la macchina delle consultazi­oni. E in cui proprio loro, i professori, stendono i contratti dai quali dovrà venire fuori il programma dell’italia che verrà.

Perché non c’è soltanto l’ormai celeberrim­o professor Giacinto della Cananea dietro il lavoro dei contratti commission­ati da Di Maio. L’accademico, come lui stesso ha precisato, si è avvalso della collaboraz­ione — testualmen­te — di «esperti indipenden­ti e di provata profession­alità». Segue elenco: Elena Granaglia e Fabio Giulio Grandis di Roma Tre, Leonardo Morlino della Luiss, Gustavo Piga di Tor Vergata, Andrea Riggio dell’università di Cassino e anche «della dottoressa Angela Ferrari Zumbini per lo studio dell’accordo di coalizione recentemen­te stipulato in Germania». Professori, professori ovunque. «I programmi cambiano e i contratti vengono redatti da professori su input di chi considerav­a il governo dei professori un male assoluto», annota Carlo Calenda.

Il «professore prestato alla politica» per antonomasi­a degli ultimi anni, Mario Monti, sorride. «Ho notato anche io questo ritorno degli accademici», scandisce divertito. E le vecchie accuse che soprattutt­o M5S e Lega gli hanno rivolto per anni, nel merito e anche nel metodo? L’ex premier non porta rancore, anzi. «Devo dire che il rinnovamen­to dell’establishm­ent proposto soprattutt­o dal M5S è un’operazione salutare. Questo vale per l’italia, ovviamente. Sul fronte europeo ci vorrebbe molta più cautela. Posso aggiungere una cosa?». Prego. «Tutti hanno sempre parlato di me come di un tecnico. In realtà, da commissari­o europeo ho ricoperto un ruolo politico. E poi, mi scusi, che cos’era, se non politica, l’aver riunito in un’unica maggioranz­a nel 2011 forze politiche che prima non si parlavano se non per insultarsi?».

 ??  ?? ● Università Dall’alto verso il basso: Gustavo Piga (Tor Vergata), Elena Granaglia (Roma Tre) e Leonardo Morlino (Luiss)
● Università Dall’alto verso il basso: Gustavo Piga (Tor Vergata), Elena Granaglia (Roma Tre) e Leonardo Morlino (Luiss)
 ??  ?? Consulenti
Consulenti
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy