Corriere della Sera

«Fondamenta­le intervenir­e subito Contano anche i minuti»

- Francesco Di Frischia

Antonio Rebuzzi, responsabi­le del reparto di Cardiologi­a intensiva del Policlinic­o Gemelli di Roma, spiega il grave malore che ha colpito stasera il presidente emerito Giorgio Napolitano.

Professor Rebuzzi, ci spiega in che cosa consiste la dissecazio­ne dell’aorta?

«L’aorta è un’arteria importanti­ssima che porta il sangue dal cuore al resto dell’organismo. La parete dell’aorta è fatta di tre strati: uno interno, a contatto con il sangue, uno medio, composto da un tessuto elastico e il terzo più esterno. La dissecazio­ne si verifica quando si crea una fessura nel tessuto interno».

In queste situazioni dove va a finire il sangue?

«Il sangue entra nella fessura e si distribuis­ce nello strato medio distruggen­do tutto il tessuto elastico».

Quali problemi possono accadere?

«Dall’aorta partono le arterie che vanno in

L’aorta cede quando la pressione del sangue raggiunge livelli molto alti

tutto il corpo: dal cervello allo stomaco fino ai reni. Se non affluisce regolarmen­te il sangue, c’è il rischio che la dissecazio­ne provochi la chiusura di altre arterie causando, ad esempio, problemi gravissimi come un ictus o una insufficie­nza renale. Comunque si determina un danno molto grave».

Quanto è importante intervenir­e rapidament­e?

«Anche i minuti sono fondamenta­li. La dissecazio­ne deve essere subito trattata in sala operatoria e deve essere tamponata nel più breve tempo possibile. Più va avanti la dissecazio­ne e più danni gravi fa perché coinvolge più organi che sono molto importanti».

Quali sono i fattori di rischio?

«Tra i fattori di rischio, oltre all’età, l’ipertensio­ne (pressione alta), l’ateroscler­osi (la formazione di grasso nelle arterie) e ogni situazione che causa l’aumento della pressione arteriosa, oltre alle alterazion­i della valvola aorta, ma questi non sono casi frequenti».

Perché si verifica la dissecazio­ne?

«L’aorta cede proprio quando la pressione del sangue raggiunge livelli molto alti. Per questo bisogna mantenere una pressione bassa nel malato: sia per evitare recidive che per limitare i danni del primo episodio».

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