«Togliete la kippah in città» Dopo l’aggressione a Berlino l’avviso agli ebrei tedeschi
Polemica per la raccomandazione, manifestazione nella capitale
BERLINO Evitate di portare la kippah «nelle grandi città tedesche». È l’inquietante raccomandazione che il presidente del Consiglio centrale degli ebrei, Josef Schuster, dà alla comunità israelitica in Germania, di fronte al moltiplicarsi degli episodi di antisemitismo.
L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attacco della scorsa settimana, in pieno centro a Berlino, contro due ragazzi di 21 e 24 anni, colpevoli solo di portare il tradizionale copricapo ebraico. A compiere l’aggressione, un gruppetto di tre giovani che parlava in arabo. Uno di loro, filmato con il cellulare, ha colpito con una cintura uno dei ragazzi, un arabo-israeliano che aveva avuto la kippah in regalo dall’amico, ferendolo lievemente. Secondo la polizia, che lo ha fermato qualche ora dopo, l’aggressore è un profugo siriano. Sui social media sono apparse anche reazioni di giubilo da parte di musulmani.
Schuster ha ammesso che «la reazione giusta sarebbe in principio quella di essere testardi e farsi riconoscere», ma che la situazione consiglia di essere prudenti. Attenzione, ha avvertito il capo della comunità israelitica, «siamo arrivati a una svolta e spero che la maggioranza della società lo capisca: se non ci opponiamo con forza all’antisemitismo, in ultima analisi si pone un pericolo per la nostra democrazia». Secondo Schuster, «non si tratta solo dell’antisemitismo, ma anche di razzismo e xenofobia, per questo c’è bisogno di un chiaro segnale di stop». Questa sera di fronte alla sinagoga di Charlottenburg, nel centro della capitale tedesca, la comunità ebraica berlinese ha organizzato un raduno, con lo slogan «Berlino porta la kippah». Sarà anche un banco di prova della reazione popolare. L’attacco di Prenzlauer Berg ha provocato un dibattito nazionale, con punte fortemente polemiche, sull’ondata di antisemitismo che si registra nel Paese. Nel condannare con durezza l’aggressione, la cancelliera Angela Merkel ha messo in guardia da giudizi sommari, poiché l’ostilità contro gli ebrei non è cresciuta solo con l’arrivo dei profughi musulmani. Secondo il commissario speciale del governo per la lotta all’antisemitismo, Felix Klein, il 90% degli attacchi antisemiti registrati dalla polizia nel 2017 sono stati compiuti da estremisti della destra neonazista.
Ma il problema riguarda anche i musulmani, come confermano i numerosi episodi di bullismo antisemita registrati nelle scuole elementari della capitale e di molte altre città tedesche. Molte famiglie colpite preferiscono non denunciarli e trasferiscono i loro figli nelle scuole ebraiche. Lo stesso Klein ammette che «l’antisemitismo musulmano è probabilmente più forte di quanto non dicano le statistiche». Il presidente del Consiglio centrale islamico, Aiman Mazyek, ha detto di «prender molto seriamente il fatto che alcuni profughi abbiano atteggiamenti antisemiti». La comunità islamica ha proposto di lanciare una campagna congiunta nelle scuole, mettendo a disposizione degli imam che dovrebbero parlare agli studenti predicando tolleranza e rispetto reciproco insieme ai rabbini.
Preoccupazione «La reazione giusta sarebbe in principio farsi riconoscere ma è pericoloso»