La polemica e la celebrazione in via Tasso
Gli ebrei contro l’anpi: «Non sfileremo a Roma fra simboli palestinesi»
Un anno non è bastato a ricucire lo strappo e, con le analoghe motivazioni del 2017, anche oggi ci saranno due iniziative separate per celebrare i 73 anni della Liberazione. Da una parte l’anpi, che annuncia «migliaia di partecipanti», dall’altra la Comunità ebraica, che spiega: «Non parteciperemo al corteo unitario a Roma, perché l’anpi, nonostante gli accordi, non ha voluto prendere una posizione definitiva in merito a presenze organizzate di associazioni palestinesi e filopalestinesi con simboli estranei allo spirito del 25 Aprile». Il tema, come detto, è identico a un anno fa. Allora si parlò di bandiere in fondo al corteo e di libertà di manifestare aperta a tutti.
«L’equidistanza tra i simboli di chi combatteva con i nazisti e quelli della Brigata ebraica è inaccettabile e antistorica», dice ancora la Comunità ebraica, che oggi alle 9.30 sarà alle Fosse Ardeatine e poi alle 10 a Via Tasso per un momento di raccoglimento davanti alla sede del museo della Resistenza. Vani, ma elogiati dalla Comunità ebraica, gli sforzi della sindaca Raggi di trovare un punto di incontro.
Dal canto suo, l’anpi si limita a prendere atto della decisione presa «dopo le dichiarazioni dei rappresentanti palestinesi che sfileranno con kefiah e bandiere». La manifestazione parte alle 9.30 in via G. Genocchi attraverso i quartieri di Garbatella e Ostiense per raggiungere Porta San Paolo, dove sono previsti i comizi del presidente provinciale dell’anpi, Fabrizio De Sanctis, e di rappresentati di tutta la galassia delle sigle antifasciste.
A loro, indirettamente, si rivolge il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «La Resistenza fa parte della nostra storia e coglieva il bisogno di pace, di giustizia e di libertà. Mi permetto di esortarvi a cercare nuove idee, energie e iniziative per trasmettere questo patrimonio alle nuove generazioni».