Corriere della Sera

«Col nostro lavoro facciamo rinascere L’aquila»

- Andrea e Daniele Mancini

Ogni volta che sentiamo dire che L’aquila è morta, moriamo anche noi. Ma ogni volta, ci carichiamo sempre di più di voglia di fare, di rivoluzion­are questo destino che sembra essersi accanito contro un intero territorio insieme alle nostre speranze e ai nostri sogni. Ma per fortuna questi non crollano, se sappiamo tenere duro e rimboccarc­i le maniche. Siamo due fratelli di 35 e 32 anni, e in 5 anni, nella nostra bella L’aquila, abbiamo aperto un locale e un ristorante-pizzeria. Il 25 aprile inaugurere­mo una nuova attività, forse la nostra sfida più grande: un ostello a 2.115 metri di altitudine a Campo Imperatore, sul Gran Sasso. È il più alto d’europa, Ci sono un bar, un ristorante da 100 posti e 10 camere per 24 persone. Oltre al paesaggio mozzafiato, qui si respira un pezzo di storia. A pochi metri c’è l’hotel Campo Imperatore che, tra il 28 agosto e il 12 settembre 1943, fu la prigione di Mussolini. La nostra terra è aspra e difficile, ma ha potenziali­tà grandissim­e. Il terremoto ci ha lasciato dolore e lutto, ma anche una nuova storia da scrivere. E chi, se non noi giovani, può dare vita al nuovo corso? A piccoli passi, si sta procedendo verso un rilancio turistico di Campo Imperatore e la nostra città sta piano piano ricostruen­do i pezzi della sua storia. Adesso c’è solo da lavorare e tanto. La nostra forza sono progetti e idee giovani e l’amore per questa terra.

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