«Col nostro lavoro facciamo rinascere L’aquila»
Ogni volta che sentiamo dire che L’aquila è morta, moriamo anche noi. Ma ogni volta, ci carichiamo sempre di più di voglia di fare, di rivoluzionare questo destino che sembra essersi accanito contro un intero territorio insieme alle nostre speranze e ai nostri sogni. Ma per fortuna questi non crollano, se sappiamo tenere duro e rimboccarci le maniche. Siamo due fratelli di 35 e 32 anni, e in 5 anni, nella nostra bella L’aquila, abbiamo aperto un locale e un ristorante-pizzeria. Il 25 aprile inaugureremo una nuova attività, forse la nostra sfida più grande: un ostello a 2.115 metri di altitudine a Campo Imperatore, sul Gran Sasso. È il più alto d’europa, Ci sono un bar, un ristorante da 100 posti e 10 camere per 24 persone. Oltre al paesaggio mozzafiato, qui si respira un pezzo di storia. A pochi metri c’è l’hotel Campo Imperatore che, tra il 28 agosto e il 12 settembre 1943, fu la prigione di Mussolini. La nostra terra è aspra e difficile, ma ha potenzialità grandissime. Il terremoto ci ha lasciato dolore e lutto, ma anche una nuova storia da scrivere. E chi, se non noi giovani, può dare vita al nuovo corso? A piccoli passi, si sta procedendo verso un rilancio turistico di Campo Imperatore e la nostra città sta piano piano ricostruendo i pezzi della sua storia. Adesso c’è solo da lavorare e tanto. La nostra forza sono progetti e idee giovani e l’amore per questa terra.