Embraco finisce ai giapponesi, ma senza Riva di Chieri
Un altro capitolo della tormentata storia di Embraco porta la data del 24 aprile: ieri Uilm-uil e Fiom-cgil hanno comunicato che Whirlpool, la multinazionale specializzata nella produzione di frigoriferi che controlla Embraco, ha annunciato la vendita dell’azienda brasiliana alla giapponese Nidec Corporation. Ma quella che poteva sembrare una buona notizia anche per i 537 lavoratori dello stabilimento italiano di Riva di Chieri, Torino (di cui 497 licenziate a fine 2018) si è rivelata invece molto amara. In un comunicato, Whirlpool ha ribadito che prevede di cessare le attività di Riva di Chieri e terminare la produzione dello stabilimento italiano, soggetto in futuro a un accordo separato con autorità locali e sindacati. La vendita ai giapponesi insomma non riguarda Riva di Chieri. «Questa operazione, sicuramente iniziata tempo fa, ci rivela ancora di più i motivi della chiusura alla trattativa dell’embraco fino a metà febbraio e la fretta nella volontà di chiudere lo stabilimento — hanno fatto sapere Federico Bellono, segretario provinciale della Fiomcgil e Lino La Mendola, responsabile dell’embraco per la Fiom-cgil —. Ci è voluta una forte mobilitazione per favorire una reindustrializzazione del sito di Riva di Chieri. Ma siamo ancora alle parole, si deve, nei prossimi giorni, passare ai fatti concreti».