Fatture elettroniche, parte la fase due Ma le partite Iva: serve una proroga
Da luglio l’obbligo per gli acquisti di carburanti. Per il rinvio serve un decreto legge
ROMA Il provvedimento dell’agenzia delle Entrate è pronto e dovrebbe essere pubblicato ai primi di maggio. Entrerà nei dettagli delle procedure confermando, non potrebbe essere diversamente, quanto previsto dalla legge: dal primo luglio di quest’anno anno scatta la seconda fase della fatturazione elettronica, il sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture che permette di abbandonare la carta, garantendo una maggiore tracciabilità ed eliminando i costi di stampa, spedizione e conservazione. La scadenza del primo luglio riguarda gli acquisti di carburante, per i 6 milioni di italiani che hanno la partita Iva, e i sub-fornitori della Pubblica amministrazione, cioè le imprese che producono beni o servizi per un’azienda che ha vinto un appalto pubblico. Il primo passo era stato fatto nel 2015, quando l’obbligo della fattura elettronica era entrato in vigore per i fornitori diretti della Pubblica amministrazione. Mentre la fase successiva è fissata per ora al primo gennaio 2019, quando il formato elettronico diventerà l’unico possibile e per tutti gli scambi commerciali fra privati, cioè fra imprese e professionisti.
Il sistema sarà a flusso continuo: non ci saranno giorni precisi, click day o altri paletti per inviare la fattura in formato I pagamenti online
Più diffusa nella P.A.
elettronico. La comunicazione potrà essere fatta in tempo reale. Mentre l’agenzia avrà al massimo cinque giorni di tempo per confermare, sempre in formato elettronico, la ricezione del documento.
Il provvedimento dell’agenzia, firmato dal direttore Ernesto Maria Ruffini, dovrebbe arrivare a breve per garantire i 60 giorni di anticipo rispetto all’entrata in vigore delle nuove regole, come indicato dallo statuto del contribuente. Ma negli ultimi giorni si sono moltiplicate le richieste per rinviare la scadenza del primo luglio. La Cna, la Confederazione dell’artigianato e delle piccola e media impresa, ha invocato sei mesi di proroga seguiti da sei mesi di sperimentazione. Richiesta simile dal Consiglio nazionale dei commercialisti, secondo cui a luglio «scoppierà il finimondo perché non tutti i distributori di benzina, specie quelli che non appartengono alla grandi società petrolifere, saranno in grado di garantire la fatturazione elettronica a professionisti, imprenditori e rappresentanti che la dovranno chiedere». Per rinviare la scadenza, però, serve un decreto legge. Quasi impossibile che possa provvedere il governo Gentiloni, in carica solo per gli affari correnti. Quello della fatturazione elettronica è un percorso tracciato da tempo in Italia, e seguito, anche se con gradazioni diverse, da diversi Paesi, come Spagna, Messico, Turchia e Croazia. Ma le richieste di proroga saranno una delle prime urgenze sul tavolo del nuovo governo.