Corriere della Sera

Il lungo calvario di Saipem Cao: sono stati anni difficili, ma ora segnali di recupero

- Fr. Bas.

MILANO Sopravvive­re al crollo del prezzo del greggio se si è una società di ingegneria petrolifer­a: un portafogli­o ampio di attività, come elencato dall’amministra­tore delegato di Saipem, Stefano Cao. «Il primo della lista è l’alta velocità Brescia-verona», ha detto in occasione della presentazi­one dei risultati del primo trimestre. Poi sul fronte offshore «la fase due del giacimento di gas Zohr in Egitto, un progetto molto importante e strategico». La continuazi­one del progetto Liza in Guyana per Ericsson e il progetto «Zaba Zaba» in Nigeria, la realizzazi­one di un impianto in Mozambico. E la posa di una condotta in acciaio speciale in Qatar. Il portafogli­o di attività è «molto più ampio. Stiamo a vedere ora — ha detto Cao — con la ripresa del costo del petrolio, cosa faranno le compagnie».

«Sono stati tre anni difficili — ha spiegato —. Oggi ci sono segnali, per ora ancora deboli, di recupero, che si devono concretizz­are», e il gruppo prosegue «il processo di efficienta­mento e di preparazio­ne per l’avvio di un nuovo ciclo». Intanto Saipem ha chiuso i primi tre mesi dell’anno in rosso di 2 milioni ma l’indebi- tamento è sceso di 96 milioni a 1,2 miliardi, nonostante nel corso del primo trimestre sia stato pagato il debito verso Sonatrach relativo principalm­ente al lodo arbitrale Lpg. La riduzione dell’indebitame­nto, spiega Saipem, è dovuta al flusso di cassa del periodo, al contenimen­to degli investimen­ti e al controllo del capitale circolante. Un bilancio in linea con le stime della società, che conferma le previsioni per l’intero 2018, eccetto che per gli investimen­ti tecnici e il debito netto.

In calo anche i ricavi a 1,91 miliardi rispetto ai 2,26 miliardi dell’anno scorso (-15,4%) a causa di «una contrazion­e di attività nei settori E&C (ingegneria e costruzion­e, ndr) offshore e onshore, nonché nel settore drilling (perforazio­ne, ndr) offshore». Per potenziare le capacità di Saipem nel settore della posa di condotte sottomarin­e la società in marzo ha acquistato la nave Constellat­ion. Resta vivo l’interesse del gruppo per le iniziative di Edf e Engie nell’eolico. Quanto all’arbitrato con Gazprom, Cao ha spiegato che Saipem «non basa il suo futuro sulla negoziazio­ne di arbitrati, ma sull’esecuzione dei progetti»: «Serve trovare una soluzione equa per entrambi». Il titolo ha perso il 2,89% a 3,26 euro.

 ??  ?? Alla guida Stefano Cao, 67 anni, amministra­tore delegato di Saipem dall’aprile 2015. Il gruppo è in una fase di rilancio dopo la crisi del greggio
Alla guida Stefano Cao, 67 anni, amministra­tore delegato di Saipem dall’aprile 2015. Il gruppo è in una fase di rilancio dopo la crisi del greggio

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