«Urne, la Lega è pronta»
Fontana, vice di Salvini: Berlusconi? La coalizione ha vinto, non cambiamo
«No a governi di minoranza. E se non si troveranno accordi l’unica strada è ritornare al voto in autunno»: Lorenzo Fontana, vice di Matteo Salvini, spiega la posizione della Lega.
«Ci hanno chiesto di cambiare la squadra che ha vinto. Una cosa che non ha senso, neanche in politica». Lorenzo Fontana è il vicesegretario della Lega.
Pensa che il tentativo M5SPD possa avere successo?
«No. Ma se riuscisse, significherebbe che la prima coalizione e il programma più votato sarebbero fuori dal governo. Per giunta, all’indomani di appuntamenti elettorali in cui hanno vinto un altra volta. A quel punto, la maggioranza degli elettori si sentirebbe presa in giro. Io non scherzerei su questo sentimento».
Insomma, è d’accordo con la manifestazione di cui parla Matteo Salvini?
«Ma certo. Saremmo di fronte a milioni e milioni di elettori che si troverebbero ad essere governati anche da un partito come il Pd che è stato sonoramente bocciato dai suoi stessi elettori. Non si può ignorare la volontà popolare fino a questo punto».
Silvio Berlusconi suggerisce che il centrodestra con un governo di minoranza si assuma il compito di cercare in Parlamento. È d’accordo?
«Si può forse fare un tentativo, ma io non ci credo. In ogni caso, è indispensabile ricordare chi ha vinto. E cioè il centrodestra guidato da Matteo Salvini: anche in questo caso non si potrebbe prescindere dal fatto che sia Salvini a dover indicare il nome del possibile premier».
Insomma, con Forza Italia il rapporto è saldo?
«Il punto non è tanto Forza Italia. Si tratta di una faccia diversa dello stesso principio: la volontà popolare. Che si è espressa il 4 marzo in tutta Italia, il 22 aprile in Molise e, ne sono convinto, adesso in Friuli Venezia Giulia. Sempre a favore di un programma e di una coalizione».
Il rapporto con i 5 stelle è archiviato?
«Che devo dirle? Se la democrazia vale qualcosa, il percorso logico sarebbe quello: governo di chi ha vinto, noi e loro. Se invece i 5 Stelle pretendono di fare un governo a tutti costi, anche loro non rispetteranno la volontà degli italiani. Matteo Salvini ha dimostrato una disponibilità straordinaria, ha detto che il centrodestra è disponibile anche dopo che Di Maio ha chiuso. Lo ammetto, non sarei riuscito ad essere così paziente. Se i 5 stelle si ostinano, l’unica strada è il tornare al voto».
Con la stessa legge?
«Per fare una legge elettorale occorre comunque un accordo tra i partiti, partendo da chi ha vinto le elezioni. Se necessario, si potrebbe tornare
d Se i 5 Stelle si ostinano l’unica strada è il voto. Per fare una legge elettorale servirà un’intesa tra i partiti Di certo, noi non abbiamo paura delle urne
La strada
«Il percorso logico resta quello dell’esecutivo di chi ha vinto: noi e loro»
alle urne in autunno. Di certo, noi non abbiamo paura delle urne. Per come si è comportato Salvini, con la pazienza, la responsabilità e il gioco di squadra dimostrati, sarebbe un altro successo: nei confronti degli elettori, abbiamo la coscienza a posto».
Non temete che gli elettori possano comunque punire i partiti stando a casa?
«Salvini ha dimostrato un profilo di governo credibile, ha fatto tutti i passi di lato possibili e immaginabili. Non ha fatto solo quello che gli elettori non avrebbero capito, e cioè mettersi d’accordo con il Pd».
Sarebbe il famoso «derby» Lega-5 Stelle?
«Non credo che gli elettori del Movimento siano entusiasti del fatto che noi e il Pd siamo stati messi sullo stesso piano. Non fosse altro perché è poco rispettoso di chi ha votato: la nostra linea, a differenza della loro, è stata diritta. E Salvini ha dimostrato di essere un leader credibile anche al Sud. Se fossi un 5 stelle, sarei molto meno tranquillo di quanto lo sono da leghista».