Un bourbon alle «porte del paradiso» L’ultimo Dylan fa il produttore
Il cantautore venderà il suo whiskey
l’invecchiamento, bourbon).
Il mercato del bourbon — che negli anni ‘80, quelli della vodka, era finito in rovina provocando la chiusura di innumerevoli distillerie in Kentucky — è un business in grandissima crescita, con marchi «premium» che possono costare anche 100 euro a bottiglia e rarità disponibili soltanto a prezzi da borsa nera. Molti personaggi famosi hanno guadagnato con l’alcol — George Clooney ha venduto la sua azienda di tequila a una multinazionale, Steven Soderbergh distilla il brandy boliviano singani — e Dylan si è buttato, con la startup che ha raccolto 35 milioni tra investitori ingolositi dal suo nome di eco mondiale, dal suo genio e da quel che resta del suo prestigio.
Dylan ha sempre ceduto le sue canzoni per spot di grandi aziende, ha sempre cantato a eventi aziendali e feste private, un business poco pubblicizzato ma enormemente redditizio negli ultimi 15 anni — rapper importanti come 50 Promozione Una foto promozionale del marchio di whiskey Heaven’s Door Spirits di cui Dylan è socio Cent si esibiscono anche a feste per bambini se i genitori sono miliardari.
Chi ha considerato il Nobel a Dylan — che ha cancellato la generazione degli 80enni americani Roth e Delillo e Mccarthy e del 70enne Ford che ora presumibilmente non lo vinceranno più — come il premio ingiusto che la generazione del cosiddetto babyboom ha regalato a se stessa, una scelta da fan e non da critici letterari, trova ore nuove munizioni con l’ennesimo sbraco commerciale di chi da ragazzo ha scritto Knockin’ On Heaven’s Door e ora battezza con quel nome poetico e nobile un whiskey per bevitori abbienti.
Ma quest’ultima iniziativa commerciale aiuta Dylan non soltanto in termini di Iban: gli permette di dare un altro colpo di piccone, l’ennesimo, al piedistallo sul quale milioni di fan l’hanno posizionato attraverso gli anni — Dylan menestrello che si prese del Giuda per colpa della nuova fase elettrica, Dylan eremita a Woodstock, Dylan ebreo che si converte al cristianesimo, Dylan commerciale, Dylan che sfugge a ogni definizione e alle aspettative di fan ai quali — peraltro giustamente — sa di non dovere nulla, Dylan 76enne che continua a girare per il pianeta con il Neverending Tour, il suo giro del mondo che non finirà mai. E forse la verità è proprio quella: Dylan musicista che canta per il pubblico in un’arena, in un palazzetto o in un locale di una città qualunque, il pubblico pagante ascolta e poi ognuno a casa sua.