Fragola: «Vivevo nel frullatore, ora basta compromessi»
Il successo subito, la popolarità immediata. Senza gavetta e gli strumenti per gestirla. Il consumismo televisivo e musicale ha fatto il resto: prima sei un prodotto da lanciare, poi ne arriva uno più nuovo che ti supera. L’altalena di Lorenzo Fragola è emblematica di questi tempi che bruciano tutto.
Ha vinto X Factor che gli ha aperto due volte le porte di Sanremo, ma nel frattempo si è chiuso il cancello con Fedez, che l’aveva supportato. Quattro anni dopo, appena 23enne, ricomincia una nuova vita. «Ho vissuto nella centrifuga — racconta il cantante —, a un certo punto ho avuto bisogno di fermarmi e dedicarmi del tempo per capire cosa stessi facendo e quale direzione prendere».
Bengala, il nuovo disco di inediti, è il risultato del suo viaggio interiore, un percorso di autoascolto psicologico prima ancora che musicale: «All’improvviso sono stato catapultato nel pop italiano, senza forse averlo mai ascoltato davvero. Mi mancava il tempo giusto per pensare, per suonare, per scrivere senza avere la fretta di dover pubblicare qualcosa e senza avere niente da perdere. Ho cominciato a cercare la mia strada e Bengala è il risultato di questo processo: il disco è nato dal confronto e dallo scontro con me stesso. Più che quello che sono, racchiude quello che ho fatto in questi due anni».
Un disco con dieci brani che surfano tra ballad, elettronica, sonorità estive e latine. Fotografie e istanti del suo cammino. E per la prima volta le canzoni sono tutte sue e scritte in italiano: «È un percorso alla ricerca di me stesso — racconta ancora Lorenzo Fragola —, Bengala è il razzo di segnalazione per il soccorso in mare e ho scelto di chiamare così quest’album per segnalare una posizione, che spero possa essere chiara e visibile a tutti dopo l’ascolto e indica un punto, non un arrivo, di un lavoro che proseguirà ancora in questo viaggio con la musica che ho la fortuna di poter fare ogni giorno».
Una ribellione al ruolo che la tv ti appiccica addosso, il figlio del talent che vuole recidere il cordone ombelicale, anche se nella società delle etichette si rimane sempre «ex» qualcosa. «Partendo dal contesto televisivo, sono entrato in un mondo nuovo che mi ha risucchiato e ha capovolto tutto. Non so esattamente che artista voglio essere e non ho riferimenti. So però che non ho più voglia di compromessi, soprattutto con me stesso, perché finora non mi sono goduto niente».