Corriere della Sera

La minoranza M5S che non vuole le urne «È meglio restare all’opposizion­e»

- E. Bu.

 Morra Dobbiamo andare al governo solo se convinti di fare bene Ogni compromess­o al ribasso va evitato

Un malessere carsico che potrebbe manifestar­si presto. Una fetta dei parlamenta­ri non ha gradito l’idea lanciata da Luigi Di Maio di tornare al voto. Una soluzione che, di fatto, darebbe il la a una deroga sulla regola del secondo mandato (la legislatur­a attuale non farebbe testo) e che, però, rimettereb­be in discussion­e anche ruoli e scranni attuali. «Votare di nuovo con questa legge sarebbe una fesseria, non cambierebb­e nulla», si sfoga un pentastell­ato. E sono diversi a condivider­ne l’opinione, unico punto fermo in un mare di prospettiv­e contrastan­ti (chi contrario al forno con la Lega, chi all’apertura ai dem). Le posizioni tra i malpancist­i — per ora poche decine — sono distanti tra di loro. Ma qualcuno ipotizza anche — al momento solo sulla carta — un confronto interno. I falchi in questa battaglia sono in prima fila (si registra un certo fermento nella base campana e siciliana). La senatrice Paola Nugnes, ad esempio, rilancia un post (dell’ortodosso Gennaro Cozzolino) che propone di rimanere all’opposizion­e.

Per il momento, la scelta è appoggiare Di Maio (che comunque conta su una maggioranz­a ampia). Anche falchi come Luigi Gallo fanno scudo al capo politico: «Si vuole raccontare di un Movimento Cinquestel­le omologato ma la verità è che conduciamo nelle istituzion­i un cambiament­o radicale». Ma la discussion­e sulla situazione attuale potrebbe essere già oggetto oggi nella riunione dei senatori pentastell­ati (all’ordine del giorno c’è lo stallo dei lavori parlamenta­ri). Nicola Morra invita la base a sostenere i militanti e chiosa: «Credo che si debba andare al governo solo se convinti di fare bene. Ogni compromess­o al ribasso va evitato».

Ma il fermento non si limita solo ai parlamenta­ri ma tocca anche gli attivisti. Con qualche volto noto nel mondo M5S, come il vignettist­a Marione, candidato (escluso) alle Parlamenta­rie: «Chiedo a @luigidimai­o di ritornare a parlare di sovranità monetaria e di revisione dura dei trattati europei», twitta. Intanto ieri al Senato c’era Davide Casaleggio per impegni relativi a Rousseau, ma probabilme­nte anche per tastare il polso alla situazione politica. Un break romano dopo aver depositato il bilancio 2017 della sua azienda di consulenza. La Casaleggio Associati dopo tre anni torna in attivo. Migliorano i ricavi del 20%, il fatturato sale a 1.170.613 euro (contro i 974 mila del 2016) e registra «un utile di 20.480 euro» contro i 48 mila euro di perdite del bilancio precedente.

Casaleggio Associati Casaleggio ieri a Roma, la sua società chiude il bilancio con un attivo di 20 mila euro

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