Il bilancio Ue scontenta tutti Tagli ad agricoltura e coesione
Dall’italia alla Polonia, critiche alla proposta della Commissione
BRUXELLES Vari Paesi membri hanno già annunciato opposizioni alla proposta annunciata della Commissione europea per il bilancio Ue 20212027, quantificato in ben 1.279 miliardi di euro nonostante il «buco» aperto dalla fine dei contributi del Regno Unito in uscita per la Brexit.
Il presidente dell’istituzione di Bruxelles, il lussemburghese Jean-claude Juncker, che ha presentato il progetto all’europarlamento con il commissario Ue per il Bilancio, il tedesco Günther Oettinger, ha ammesso di attendersi un confronto duro perché «ogni premier difende gli interessi del suo Paese» nel lungo negoziato nel livello decisionale del Consiglio dei 27 governi, integrato dal contributo co-decisionale degli eurodeputati.
La Francia ha rigettato l’ipotesi di forte taglio ai fondi Ue per l’agricoltura, appoggiata dall’italia, che contesta anche il ridimensionamento di quelli di «coesione» per le aree meno sviluppate. Il presidente dell’europarlamento, Antonio Tajani, ha definito la proposta di bilancio della Commissione con «luci e ombre» e ha ricordato la necessità di «un governo italiano autorevole per fare in modo che si riducano i tagli all’agricoltura» e «verificare che sui fondi di coesione non ci siano tagli per le regioni italiane e le isole». La Polonia ha sottolineato che l’accordo finale è «ancora molto lontano» (si prevede in uno o due anni). L’ungheria ha declassato le proposte della Commissione Juncker a «ipotesi». Danimarca, Olanda e Austria chiedono che l’ue costi meno ai contribuenti. La Germania, ben tutelata da Oettinger, si è dichiarata disponibile a contribuire di più se la ripartizione dei fondi sarà equa (cioè con più assegnazioni a Berlino, per esempio, per accogliere profughi o aiutare imprese).
L’italia potrebbe beneficiare dell’aumento degli stanziamenti per l’emergenza rifugiati/migranti, uno dei settori con maggiori incrementi insieme a ricerca e innovazione, occupazione giovanile (e programma Erasmus), economia digitale, gestione delle frontiere, sicurezza e difesa, ambiente. Nuovi finanziamenti arriverebbero ai Paesi della zona euro disposti ad attuare le riforme raccomandate da Bruxelles o che richiedano aiuti di stabilizzazione degli investimenti in caso di gravi crisi. La Commissione suggerisce di costituire un fondo di riserva per affrontare emergenze. Per andare incontro ai Paesi orientati a spendere meno, vengono proposte forme di autofinanziamento dell’ue (con tasse sugli imballaggi in plastica non riciclati o sul sistema di scambio delle quote di emissioni inquinanti). L’uscita del Regno Unito, che ottenne un maxi ribasso dei contributi con la premier Margareth Thatcher, dovrebbe consentire l’eliminazione degli sconti concessi ad altri Paesi membri.