Corriere della Sera

«Salviamo la Festa della mamma»

- G.A.

Sono una mamma di un bimbo che frequenta l’asilo Chicco di Grano di Roma dove si è deciso di abolire la festa del papà e della mamma, in seguito alle pressioni insistenti di una coppia di genitori gay. Costoro hanno imposto la loro volontà agli altri genitori, negando ai bambini questi due momenti della formazione scolastica che non solo ricreativi, bensì educativi. È un gesto egoistico e incomprens­ibile: non si capisce infatti come festeggiar­e le due ricorrenze possa turbare o offendere la coppia. In classe c’è una bimba musulmana, i genitori si sono forse opposti alle ricorrenze natalizie o pasquali? I genitori cattolici osservanti hanno forse ostacolato i lavoretti e le maschere fatte per Halloween? E i vegani dovrebbero sentirsi urtati dal menù onnivoro delle scuole? In famiglia siamo vegani e riteniamo che abituare i bambini all’idea che si possa sopprimere un animale solo perché più debole di noi sia fortemente diseducati­vo. Alle feste scolastich­e avremmo quindi il diritto di pretendere che il buffet sia vegano per tutti? Noi genitori abbiamo raccolto delle firme per chiedere la «riabilitaz­ione» della imminente Festa della mamma, ma la direttrice ha dato seguito alle richieste di una sola coppia, a discapito della maggioranz­a. Mi chiedo: e la democrazia? In questo asilo sembra vigere la dittatura, altro che democrazia!

Ogni giovedì un caso di malasanità, o di disservizi­o pubblico; ma anche un ristorante dove si è mangiato male, un ufficio dove si è stati trattati peggio

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