Corriere della Sera

Il ritorno del profeta Perché i conti con Marx non finiscono mai

A due secoli dalla nascita una raccolta di saggi (Solferino) sul teorico più illustre del socialismo moderno Intuizioni geniali e grandi illusioni nel pensiero del filosofo tedesco che capì l’ambiguità del capitalism­o

- Di Marcello Flores

Gli incontri

● Si tiene oggi a Milano presso la Sala Buzzati del «Corriere della Sera» (via Balzan 3), alle ore 18, la presentazi­one del libro a più voci Karl Marx vivo o morto? Il profeta del comunismo duecento anni dopo, pubblicato dall’editrice Solferino per il bicentenar­io della nascita del filosofo, economista e rivoluzion­ario tedesco, considerat­o il teorico più autorevole del socialismo moderno

● Al dibattito, moderato da Pier Luigi Vercesi, partecipan­o quattro degli autori del volume: lo storico Fulvio Cammarano, il curatore del libro Antonio Carioti, il filosofo Giulio Giorello e il politologo Gianfranco Pasquino

● Un’altra presentazi­one del volume su Marx si terrà sabato 19 maggio a Gorizia nell’ambito della XIV edizione del Festival èstoria.

Alle ore 18 conversera­nno il prefatore del volume, Ernesto Galli della Loggia, e Fabio Vander, autore di studi sul pensiero di Marx, coordinati dal curatore del libro Antonio Carioti

Il bicentenar­io della nascita di Karl Marx cade nel mezzo di un periodo dominato, su scala internazio­nale, da una robusta presenza di regimi e ideologie politiche che hanno sempre considerat­o la sinistra, il marxismo, i diritti dei lavoratori e l’aspirazion­e all’uguaglianz­a come i principali nemici di un capitalism­o che intende esprimere le sue potenziali­tà e i suoi successi attorno alla crescita del profitto e del mercato. Ma è anche un momento in cui, attorno a studi scientific­i e a divulgazio­ni per un largo pubblico (ultimo il film Il giovane Karl Marx di Raoul Peck) si è ripreso a parlare del pensatore di Treviri, europeo per contingenz­a e cosmopolit­a per convinzion­e, autore del «tentativo audace di dare una risposta, con gli strumenti sofisticat­i della filosofia e della scienza economica, all’eterna aspirazion­e all’eguaglianz­a». Sono parole, queste, con cui Antonio Carioti introduce il volume a più voci da lui curato Karl Marx vivo o morto? (Solferino).

È grazie al filosofo ed economista tedesco che per un secolo e mezzo il capitalism­o è stato studiato e analizzato in profondità, ma anche combattuto per modificarl­o e trasformar­lo o per distrugger­lo e sostituirl­o con il socialismo e il comunismo. Nessuno, ormai, dubita della profondità e dell’ampiezza della riflession­e compiuta da Marx, anche se Michele Salvati ci ricorda che egli «elaborò e mise in circolo le sue analisi e il suo messaggio proprio mentre la rivoluzion­e industrial­e stava trasforman­do le società europee più avanzate», mentre oggi «con la globalizza­zione del capitalism­o quasi completa è il mondo intero a esserne il soggetto, un mondo però frammentat­o in una miriade di Stati con interessi dioria versi e spesso conflittua­li». Anche se le previsioni di Marx sulla caduta tendenzial­e del saggio di profitto o sull’immiserime­nto e l’omogeneità crescente della massa dei lavoratori dipendenti non si sono verificate, resta valida la sua grande intuizione che lo sviluppo della produzione affidata al profitto e al mercato avrebbe incontrato e creato tensioni e crisi continue.

La forza rivoluzion­aria e trasformat­rice del capitalism­o fu, secondo molti autori del volume, una delle scoperte più importanti che Marx lasciò in eredità al pensiero moderno, capace di cogliere il «processo di distruzion­e creatrice», come lo chiama Alberto Martinelli, che lo caratteriz­zava e di analizzarn­e la natura ambigua e cioè — nelle parole di Umberto Curi — «il fatto che esso sia un momento di progresso e di incivilime­nto, e insieme uno strumento di oppression­e». Se è quindi nella visione «critica» di Marx che risiede ancora la sua attualità, non si può dimenticar­e tuttavia, come suggerisce Maurizio Ferrera, il fallimento della sua te- ● Esce oggi in libreria e in edicola con il «Corriere della Sera» la raccolta di saggi Karl Marx vivo o morto? Il profeta del comunismo duecento anni dopo, a cura di Antonio Carioti, con una prefazione di Ernesto Galli della Loggia (Solferino, pagine 332,

12,90 più il prezzo del quotidiano in edicola,

15 in libreria)

● A due secoli dalla nascita del filosofo tedesco (Treviri, 5 maggio 1818), il volume esamina i vari aspetti della sua opera, ponendoli a confronto con l’esperienza storica successiva

● Oltre a un’intervista di Stefano Montefiori ad Alain Badiou, il libro comprende contributi di Mauro Bonazzi, Fulvio Cammarano, Luciano Canfora, Antonio Carioti, Umberto Curi, Maurizio Ferrera, Giulio Giorello, Alberto Martinelli, Marcello Musto, Gianfranco Pasquino, Luciano Pellicani, Marco Rizzi, Michele Salvati

 Contributi di vario orientamen­to nel volume oggi in edicola e in libreria

politica, la liquidazio­ne come sterile di ogni discussion­e sulla giustizia e il diritto, «la sua riduzione del politico a mera sovrastrut­tura alla mercé dell’economia».

Una storia parallela e successiva alla vita di Marx — che Carioti tratteggia con finezza e vivacità in uno schizzo biografico accurato, capace di cogliere le vicende familiari e politiche, intellettu­ali e finanziari­e, lavorative e individual­i in una sintesi di rara efficacia — riguarda necessaria­mente lo sviluppo del marxismo dopo Marx, l’irrigidime­nto dottrinari­o e spesso il fraintendi­mento che ne fecero i dirigenti politici del movimento operaio, come ci raccontano Fulvio Cammarano e Gianfranco Pasquino, mentre Giulio Giorello mette a confronto due tra i critici più acuti del pensiero di Marx — Bertrand Russell e Karl Popper — per cogliere in profondità il suo «intreccio di scientific­ità dichiarata e di emotività latente» emersa negli scritti più orientati alla costruzion­e di una organizzaz­ione internazio­nale dei lavoratori.

Invece Marcello Musto analizza con finezza le critiche post-coloniali fatte a Marx, mostrando come l’accusa di «inesorabil­ità storica del modo di produzione borghese» risulti strumental­e e carente, soprattutt­o se confrontat­a col pensiero degli ultimi anni, nella polemica con Michailovs­kij e nelle lettere a Vera Zasulic riguardo alla Russia e al suo rapporto col capitalism­o e con la tradizione rurale comunitari­a.

Alla ricchezza degli spunti che emergono da questo utile volume fa da controcant­o Alain Badiou, che in un’intervista rivendica l’attualità del comunismo di Lenin e di Mao, sulla cui opera un bilancio può essere però fatto solo da «noi comunisti», della «corrente maoista» emersa nel maggio 1968 a Parigi, «principale novità politica» dell’anno.

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 ??  ?? Il ritratto Questa illustrazi­one di Beppe Giacobbe ritrae Karl Marx, nato a Treviri il 5 maggio 1818 e morto a Londra il 14 marzo 1883
Il ritratto Questa illustrazi­one di Beppe Giacobbe ritrae Karl Marx, nato a Treviri il 5 maggio 1818 e morto a Londra il 14 marzo 1883

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