Corriere della Sera

« Io un po’ leghista, facciamo provare i 5 Stelle»

Confalonie­ri: Renzi potrebbe essere l’erede di Silvio, anche se lui non si ritirerà mai

- DAL NOSTRO INVIATO Renato Franco

DOGLIANI (CUNEO) «Berlusconi è un monarca assoluto, il suo motto come al tempo di Luigi XV è dopo di noi, il diluvio. Lui non lo cerca un suo erede, uno non aveva il quid, l’altro non aveva il quod, non va mai bene nessuno... Berlusconi è uno che ascolta, ma poi decide per conto suo, del resto i monarchi sono così: fanno quello che vogliono». Fedele Confalonie­ri, presidente di Mediaset, raccoglie applausi e sorrisi. Ieri è stato protagonis­ta di uno dei tanti incontri che animano in questi giorni il Festival della tv e dei nuovi media a Dogliani. Intervista­to dall’editoriali­sta del Corriere Aldo Cazzullo, Confalonie­ri non si è mai tirato indietro.

Per uscire dallo stallo post elezioni una tentazione ce l’ha: «Vorrei vedere cosa fa il M5S al governo, diamogli il giocattolo per capire se sono in grado di maneggiarl­o, se sono così scarsi lo si vedrà presto, non penso sia rischioso, non sono dei bolscevich­i, certo magari qualcuno si è fatto ingolosire dai 1.000 euro per stare sulla spiaggia, ma non credo che andrà mai in porto il reddito di cittadinan­za».

Meglio il centrodest­ra per lui, ovvio: «Salvini non è così male come certa stampa lo dipinge. Io sono milanese, un pochino leghista lo sono… Mi sembra che Salvini sia uno con la testa sulle spalle, affidabile, del resto se ha portato un partito dal 4 al 17% qualche qualità ce l’ha».

A Renzi invece l’ha fregato «il carattere, doveva essere più morbido sul referendum». È lui l’erede di Berlusconi? Quello che dominerà la prossima scena politica? «Potrebbe esserlo. A meno che non ne esca un altro. Ha 40 anni, tanto futuro, e come Berlusconi è attaccato da tutti, solo è di un altro colore politico. Ma l’italia è così: prima piaci, poi non piaci più… Comunque Silvio, nonostante gli 80 anni, non si ritira, è ancora in forma».

Mediaset ha bocciato i programmi populisti? Non è una lettura che Confalonie­ri condivide: «È solo finita la stagione televisiva, Belpietro e Del Debbio torneranno l’anno prossimo». Mario Giordano però da ieri non è più direttore del Tg4, dirottato a responsabi­le Strategie e sviluppo dell’informazio­ne: «Quante volte abbiamo cambiato, è il gioco dei quattro cantoni… C’è chi vuole cercare per forza il capro espiatorio, ma come può un programma che fa un milione di spettatori cambiare l’orientamen­to del voto? Certo sui vitalizi Giordano ha esagerato». Poi parla in generale: «Non si può andare d’accordo con tutti, anche De Benedetti (presente in platea) ha i suoi Scalfari».

Non ha visto Loro, il nuovo film di Sorrentino, regista che non lo fa impazzire: «La grande bellezza erano delle grandi belle fotografie, Il Divo una caricatura della classe politica. Certo se incassa tanto dovrà dare i diritti a Berlusconi, è grazie a lui che ha fatto questo film».

Su Canale 5 ci sono troppi reality? «Non sono un fan, ma se fanno audience pagano anche un po’ del mio stipendio».

d Matteo Salvini non è così male come qualcuno lo dipinge. Mi sembra uno con la testa sulle spalle, affidabile Del resto se ha portato un partito dal 4 al 17%, qualche qualità ce l’ha

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