I fondi all’ente sostenuto dai verdiniani No di Cantone
Ènecessario «un intervento urgente del governo e del Parlamento affinché siano attuate le azioni correttive ritenute più idonee a superare le criticità, non esclusa l’abrogazione della norma». Così il presidente dell’anac Raffaele Cantone, boccia l’articolo della legge di Bilancio approvata dal governo che ha concesso tre milioni per i prossimi tre anni (dal 2018 al 2020) alla società Isiamed. Un contributo ottenuto dall’azienda grazie a un emendamento che era stato presentato dai senatori Pietro Langella e Antonio Milio di Ala, il partito di Denis Verdini, e aveva provocato l’ira del ministro Carlo Calenda. Nel dicembre scorso in commissione Bilancio il finanziamento aveva ottenuto il via libera anche grazie al capogruppo Pd. Calenda aveva negato di aver concesso il parere positivo definendo la norma «una roba stravagante a dir poco, io non ho la più vaga idea di cosa sia». E così si era scoperto che la Isiamed, società nata alla fine dello scorso anno come istituto per l’asia e il Mediterraneo — presieduta dall’ex dc Gian Guido Fulloni — era stata scelta per «promuovere il modello digitale italiano come strumento di tutela e valorizzazione del made in Italy». «È stata accertata una patente violazione delle norme sugli aiuti di Stato e di quelle che regolamentano la libera concorrenza, i paradossi di quest’ultima bravata del governo Gentiloni sono sotto gli occhi di tutti, ora bisogna intervenire», dichiara l’ex senatore di Idea Andrea Augello che con Gaetano Quagliariello aveva presentato un esposto all’anac. Nel provvedimento Cantone evidenzia come la norma inserita nella legge di Bilancio abbia «effetti anticoncorrenziali sul mercato» ma anche la possibile «violazione dei principi in materia di contributo pubblico che consentono di garantire un uso efficiente del denaro pubblico (in termini di vera innovazione) e di prevenire corruzione e favoritismi».