Corriere della Sera

«Io e Donald, per sempre amici 25 anni fa mi disse: mi candiderò»

- di Chiara Maffiolett­i (Bob Sacha/corbis via Getty Images)

M entre parla, torna di continuo l’immagine della sua America. Quella degli anni Ottanta, del lusso sfacciato, dei Martini con l’oliva obbligator­i a ogni party, dei capelli cotonati e dei gioielli mai troppo esosi. Ma nel tono di Ivana Trump non c’è spocchia. Anzi, la naturalezz­a quasi ingenua di una ragazza di 69 anni («i miei nipoti hanno il divieto di chiamarmi nonna, al massimo Ivana-ma»), che da aspirante sciatrice in Cecoslovac­chia è diventata una delle donne più potenti e ricche del mondo. Questa sera, parteciper­à su Rai1 a Ballando con le stelle. «Sono arrivata mercoledì da New York, un viaggio lungo. Ma a Roma sono all’hotel de Russie, tra i miei preferiti. E così, dopo una cena adorabile e una bella dormita sono venuta da Milly: ballerò e poi mi interviste­rà, non vedo l’ora».

È stata la prima moglie di Trump: è ancora in contatto con il presidente?

«Sono in rapporti cordiali con tutti i miei ex. C’è una chimica tra due persone, o non ci faresti figli, non li sposeresti. Con Donald ci sentiamo una volta al mese: si immagina quanto è impegnato. Sta facendo un gran lavoro».

Si fida di lui come presidente?

«Sì, sta gestendo il Paese come una delle sue imprese. Era quello di cui l’america aveva bisogno».

È vero che è stata lei a infondere a Trump la passione per l’oro?

«Appartiene a entrambi. Quando abbiamo preso il Plaza Hotel, un albergo vecchia maniera, abbiamo adorato i capitelli, le colonne. Amiamo lo stile napoleonic­o: quello che non luccica non fa per me».

Aveva mai parlato dell’idea di fare politica quando eravate sposati?

«In effetti sì. Più o meno 25 anni fa aveva detto: forse dovrei candidarmi. Ma allora eravamo molto impegnati con gli hotel, i casinò, io gestivo quello di Atlantic City, ci andavo ogni giorno in elicottero da New York. Non avevamo tempo per la politica. Poi è arrivato. Anche io, come tutti, non mi aspettavo la sua vittotrice ria».

Come era come marito?

«Era assolutame­nte un buon marito. Molto impegnato, ma anche io lo ero. E nel mentre abbiamo cresciuto tre figli meraviglio­si (da poco è uscito il suo libro Crescere un Trump, ndr). Donald è stato leale e un grande lavoratore: non fumava, non beveva e non si drogava di certo».

È orgogliosa di sua figlia Ivanka?

«Molto. Si è trasferita a Washington, sta aiutando suo padre e trovando il tempo per i suoi figli. Ormai ho tanti nipoti, però, lo ripeto, nessuno mi può chiamare nonna. Detto questo, i miei bambini si stanno comportand­o benissimo e i rapporti con i miei ex vanno a gonfie vele: non ho nulla di cui lamentarmi».

Cambierebb­e niente del suo passato?

«Non ho ripianti, ho avuto una vita fantastica, dei bellissimi figli, una gran carriera. Ora apprezzo la libertà, la possibilit­à di fare quello che voglio quando voglio. Mi è stato offerto di diventare ambascia-

Ci sentiamo una volta al mese, immagini quanto è impegnato... La passione per l’oro? È di entrambi, amiamo lo stile napoleonic­o

Sono orgogliosa di Ivanka: si è trasferita a Washington, sta aiutando suo padre e trovando il tempo per il suoi figli

Mi è stato offerto di diventare ambasciatr­ice Usa in Repubblica ceca: ho rifiutato, avrei dovuto rinunciare a New York e Saint-tropez

Capisco il movimento #metoo ma non mi è mai successo niente di simile: mai stata anche solo toccata in modo improprio

americana in Repubblica Ceca: ho rifiutato perché è un lavoro a tempo pieno e avrei dovuto dire arrivederc­i a New York, alla Florida e a Saint Tropez». La libertà è una sua conquista anche nelle relazioni?

«Non penso mi sposerò ancora e sono sicura che non avrò altri figli: ho chiuso bottega in quel senso». Cosa pensa del movimento «Mee too»?

«Lo comprendo anche se non mi è mai successo niente del genere: non sono mai stata anche solo toccata in modo inappropri­ato. Immagino come si sentano le donne il cui capo fa qualcosa di sbagliato: terrorizza­te. Ora gli uomini sanno che non è giusto relazionar­si così alle donne: siamo uguali e io non tocco un uomo con cui lavoro. Gli stringo al mano, al massimo. Più donne ne parleranno e più uomini saranno costretti a riflettere sulle loro azioni». Riguarda anche i politici?

«Sì, anche i politici e nessuno può essere scusato». Nessuno, nessuno?

«Nessuno».

È felice di scendere in pista questa sera?

«Non son certa di essere felice di quello: non ballo da quando ero bambina... poi solo in discoteca, alla John Travolta. Ma amo la television­e e Ballando è un programma elegante: ho accettato di partecipar­e perché è per una notte. Più di tutto sono felice di essere a Roma: amo l’italia e gli italiani, specie gli uomini. Ne ho sposati due e sono stata fidanzata con uno per anni. L’iniziale del loro nome era sempre la erre: Riccardo (Mazzucchel­li, sposato nel 1995), Roffredo (Gaetani, suo compagno dal 1997) e Rossano (Rubicondi, sposato nel 2008: questa sera ballerà con lui). Se avrò un prossimo uomo, dovrà avere un nome che ha a che fare con l’arte: Raffaello o qualcosa del genere».

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I dorati anni Ottanta Donald Trump e la sua prima moglie Ivana (madre di Donald Jr, Ivanka e Eric), in una delle loro case a fine anni Ottanta
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(Ap) Madre e figlia Ivana, 69 anni, e Ivanka, 36

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