Spinello in gita, 17enne cade dalla finestra
La ragazza milanese era con la classe a Napoli. È stata operata. Denunciate due compagne
MILANO È l’ultima sera della gita scolastica a Napoli e Pompei di due terze del «Vasco Mainardi», istituto professionale di Corbetta, nel Milanese. I tre professori che accompagnano la scolaresca fanno ancora un «giro di ronda» prima di mezzanotte. I ragazzi sono eccitati, ma la situazione è tutto sommato tranquilla e i docenti si ritirano in camera. Mezz’ora dopo, li svegliano le urla e i colpi alla porta. Gli studenti gridano tra le lacrime che la loro compagna «è caduta dalla finestra».
La ragazza ha 17 anni, frequenta l’indirizzo odontotecnico e secondo il preside Carlo Manzo è un’alunna modello. «Un ottimo curriculum scolastico, sempre promossa a giugno, mai alcun problema disciplinare». Ma ha rischiato di morire, dopo aver fumato uno spinello, «tagliato» con allucinogeni, insieme a due compagne di classe, che ora sono state denunciate dai carabinieri di Napoli per cessione di stupefacenti e lesioni in conseguenza di altro reato.
L’incidente è avvenuto il 21 aprile scorso ma è emerso soltanto adesso. La comitiva di studenti alloggiava all’hotel Diamond di Napoli, in zona Mercato. Camere al primo piano, per fortuna. Stando al racconto dei compagni, dopo aver fumato, la studentessa ha cominciato a perdere lucidità. Diceva di sentirsi soffocare e si è sporta dalla finestra nel tentativo di prendere aria, ma, ha perso l’equilibrio, finendo per precipitare da un’altezza di circa cinque metri.
I medici del Cardarelli le diagnosticheranno la frattura del bacino, ma le analisi del sangue mostreranno anche che la giovane aveva assunto alcol e stupefacenti. E, interrogate dai carabinieri, due compagne ammetteranno di aver comprato del «fumo» a Napoli, di nascosto dai professori. Ma quella «canna» era diversa, perché conteneva anche sostanze allucinogene. La giovane non dormiva nella stanza in cui è avvenuto l’incidente. Si è intrufolata dopo l’ultimo controllo dei docenti. Una delle tante riunioni clandestine notturne, cuore delle gite scolastiche. Dopo un’operazione d’urgenza e una degenza di due settimane all’ospedale Niguarda di Milano, dove era stata trasferita il giorno dopo l’incidente, ora la ragazza è tornata a casa. «Siamo andati a trovarla, sta meglio» dicono alcuni compagni di classe, fuori da scuola. È più serena, perché i medici hanno detto che non riporterà danni permanenti. Ma ora, come da prassi, sarà segnalata alla Prefettura come persona che assume droga. E il preside ieri ha annunciato «provvedimenti per tutte le responsabilità che riusciremo a individuare». Una decina di studenti di entrambe le classi, fra cui probabilmente anche lei, saranno sospesi.
«Oggi per i ragazzi è tremendamente semplice trovare stupefacenti. Noi cerchiamo di evitare che accada a scuola, ricorrendo anche alle unità cinofile, ma è impossibile controllarli in tutti i momenti — sottolinea il preside —. È un peccato che sia successo in gita, perché le gite possono essere esperienze significative per chi hanno meno opportunità di viaggiare». Davanti alla scuola, un insegnante che preferisce rimanere anonimo confida: «I ragazzi sono molto provati da ciò che è successo, hanno capito di aver fatto un’enorme stupidaggine. Ma resta il problema della mancanza di ascolto, di collegamento empatico fra noi educatori e loro».
I rischi
La droga era tagliata con degli allucinogeni «Lei è davvero una studentessa modello»