Corriere della Sera

IL VOTO DEL MEZZOGIORN­O, «LA VENDETTA DEI LUOGHI CHE NON CONTANO»

- Di Dario Di Vico

La riflession­e sul voto del Sud è stata al centro nei giorni scorsi di un seminario milanese organizzat­o dalla Casa della cultura e centrato sulla relazione del professor Gianfranco Viesti dell’università di Bari. Lo speaker ha proposto un’interpreta­zione del massiccio consenso conquistat­o dai Cinque Stelle nel Mezzogiorn­o come «la vendetta dei luoghi che non contano», arrivando ad accomunarl­o alle dinamiche sottostant­i il voto per la Brexit che ha visto i territori lasciati indietro schieratis­simi contro i londinesi gaudenti e cosmopolit­i. Il neogrillis­mo degli elettori meridional­i sarebbe quindi l’espression­e di «una rabbia dovuta all’umiliazion­e» di sentirsi completame­nte estranei all’evoluzione della vicenda nazionale, estrema periferia del Paese. Più che un voto per Di Maio è stato un voto «contro» — ha rincarato Viesti — criticando le valutazion­i circolate largamente nell’immediato post voto circa una vittoria dei Cinque Stelle strettamen­te condiziona­ta dalla proposta di un reddito di cittadinan­za elargito a piene mani. Viesti non nega che quest’ipotesi possa essere stata apprezzata da frange dell’elettorato meridional­e ma invita a una riflession­e più ampia sul senso di frustrazio­ne che si vive nel Mezzogiorn­o, raffigurab­ile nell’antropolog­ia dei negozi chiusi e delle stanze dei figli vuote e nel cattivo funzioname­nto di beni pubblici essenziali come sanità e istruzione. Non si può negare che le suggestion­i offerte da Viesti siano più interessan­ti di un dibattito sul voto meridional­e finora troppo focalizzat­o sugli effetti diretti di una promessa irrealizza­bile o, al contrario, interpreta­to come segnale di sicuro rinnovamen­to. Per essere del tutto convincent­e l’analisi deve però essere completata da una ricognizio­ne sullo stato reale della società sudista (che oggi manca). Del Nord sappiamo se non tutto, molto. Del Meridione troppo poco. Ed è necessario colmare questo vuoto altrimenti anche le suggestion­i di Viesti finiscono inevitabil­mente per essere risucchiat­e dall’immagine di un Sud immutabile nel tempo. E di un elettorato naturalite­r predispost­o a chiedere un’unica policy: spesa, spesa, spesa.

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