L’elenco di chi non prova sentimenti è molto lungo, soprattutto tra le star di Hollywood. Lo psichiatra: alcuni se ne vantano. Di certo non ritengono di doversi curare anaffettivi
dell’attrice inglese Joan Collins, scrive nell’autobiografia: «Volevo solo che mia madre mi amasse, ma lei non mi ha mai abbracciato, nemmeno quando piangevo, e mi ha sempre tenuto a distanza. Narcisista, interessata solo alla carriera, era capace di dormire tutto il giorno per brillare la sera». Non è da meno Christina Crawford, figlia adottiva di Joan Crawford. Nel suo libro Mammina cara, descrive la madre come una donna instabile, dura verso i figli, ossessionata dal proprio inarrestabile declino. La lista di personaggi famosi considerati anaffettivi o, quanto meno gelidamente misteriosi, è lunga. Se il portare perennemente gli occhiali scuri è un indizio, potremmo citarne un paio: Jacqueline Kennedy ed Enzo Ferrari.
L’anaffettività nella coppia è un guaio serio. «Non emerge fino a che l’attrazione sessuale è forte — nota Vegetti Finzi —. Quando declina dovrebbe subentrare la tenerezza; o meglio, la sensualità. Se ciò non avviene la convivenza diventa anaffettiva. È un momento delicato di passaggio che tocca tutte le coppie. Se si è consapevoli lo si affronta meglio». Un tassello lo aggiunge Stefano Gastaldi, docente di Psicoterapia psicoanalitica: «Di solito sono i maschi che hanno difficoltà ad esprimersi. Soprattutto a parole. Di fronte agli intoppi della vita a due, tendono ad esonerarsi dallo sviscerarne le cause (e gli eventuali rimedi) discutendone con la compagna. Fatta a pezzi la società patriarcale, l’anaffettività degli uomini deriva dalla loro difficoltà ad accettare la dipendenza dalle donne e la loro indipendenza».
Un dato di fatto: ciò che ieri veniva socialmente tollerato oggi balza all’evidenza, diventa problema. Irrisolto. «La persona anaffettiva
«Mammina cara» Christina Crawford ha scritto un famoso libro sul distacco da lei della madre attrice Joan
Il matrimonio annullato
In una sentenza del 2012 la Cassazione accoglie la richiesta di annullamento di un uomo che non provava sentimenti verso la moglie
tendenzialmente si accetta così, a volte se ne fa vanto. Comunque sia, non pensa proprio a curarsi», dice Claudio Mencacci, psichiatra, direttore del Dipartimento di Neuroscienze Fatebenefratelli-sacco a Milano. Spiega: «L’anaffettività è un sintomo importante che riconduce ad un’ampia gamma di disturbi della psiche. Che non riguardano soltanto la dinamica dei rapporti interni alla coppia e alla famiglia. Penso, ad esempio, agli a-empatici che fanno soffrire il prossimo e lo maltrattano con indifferenza. Ai narcisisti che considerano solo se stessi. Coltivano irragionevoli aspettative, a loro tutto è dovuto. Sono arroganti, presuntuosi. Spesso invidiosi». «Il disturbo schizoide della personalità — continua Mencacci — produce distacco dalle relazioni sociali, il poco interesse per la vita. Donne e uomini solitari, senza amici o confidenti. In una parola, anaffettivi». Non giova l’uso (e l’abuso) dei social network. Anzi. «Creano dipendenza e distraggono», osserva Vegetti Finzi. Alienazione e anaffettività, a quanto pare, si segnalano fra gli effetti collaterali dei social. Insomma, l’eccesso di possibilità di stabilire relazioni porterebbe a spezzarle più facilmente.