Storie di
La scheda
● La persona anaffettiva è incapace di provare o di esprimere emozioni, in modo più o meno patologico. Spesso il fenomeno si manifesta in persone che hanno subito traumi o stress, soprattutto nell’infanzia o durante l’adolescenza
● Tra gli esempi targati Hollywood c’è quello di Sacha Newley, che nella sua autobiografia scrisse parole molto dure sulla madre, l’attrice Joan Collins: «Volevo solo che mia madre mi amasse, ma lei non mi ha mai abbracciato»
● La psicologa Silvia Vegetti Finzi ha dedicato un libro autobiografico alla figura della madre, dal titolo «Una bambina senza stella» (Rizzoli). Sarà presentato oggi a Manerbio (Brescia). Biblioteca, ore 18 C inquanta sfumature di anaffettività. Avarizia di sé, indifferenza verso l’altro, lieve disturbo della personalità o grave patologia, l’incapacità di esprimere affetti non è questione odierna. Per di più, è argomento caro a molti scrittori sul quale si sono esercitati nei loro romanzi. Uno per tutti Madame Bovary, di Gustave Flaubert: anaffettivo il mediocre marito di Emma e, in fin dei conti, anaffettiva anche lei, romantica sognatrice, nei confronti della figlia. Tant’è. Ciò che un tempo si chiamava «pudore dei sentimenti» era moneta corrente. In famiglia, nella coppia. Certo, nessuno si sarebbe sognato di chiedere l’annullamento delle nozze a causa di «anaffettività». Oggi succede. Basti citare una recente sentenza della Corte di Cassazione (maggio 2012) che ha sancito definitivamente la nullità di un matrimonio, chiesta da un uomo che si era reso conto di non riuscire ad esprimere alcun sentimento nei confronti della moglie. I giudici sottolineavano, tra l’altro, «il disturbo della personalità del coniuge caratterizzato da rigidezza e intolleranza». In sintesi, quel marito «era inidoneo a realizzare un rapporto di comunione e condivisione».
L’incapacità di amare una donna è anche il tema del film di Marco Bellocchio Fai bei sogni (tratto dal romanzo di Massimo Gramellini). Rimasto orfano della madre a 9 anni, cresciuto nella difficoltà di esprimere i propri sentimenti, Valerio Mastandrea, il protagonista del film, soffre di ansia da relazione. In verità, la radice dell’impossibilità di amare completamente una donna, scegliendola come compagna di vita, risiede nei problemi emotivi dell’infanzia maschile. Alla base dell’anaffettività spesso c’è il rapporto madre-figlio/a. Cioè il comportamento da «non mamma» ben descritto da Silvia Vegetti Finzi, psicologa. La non mamma è la figura centrale del suo libro autobiografico Una bambina senza stella (Rizzoli). Pochi, efficaci tratti per definirla: «Anaffettiva, si esprime con il poco contatto fisico; non bacia non abbraccia, parla sempre in modo generico, senza giungere al cuore, senza condividere le fantasie della bambina». «Che riuscirà, tuttavia, a superare il trauma infantile. A scuola, per merito di un insegnante. Un incontro risolutivo e salvifico», sottolinea Vegetti Finzi, aprendo uno spiraglio all’ottimismo.
E a proposito di madri «gelide», alcuni esempi da manuale si trovano fra le star di Hollywood. Sacha Newley, unico figlio maschio