Corriere della Sera

«Voglio far crescere il progetto di mio marito Ma quanti pregiudizi»

Jennifer Tommasi Bardelle e il rilancio di Jacob Cohën «Il lusso? Jeans perfetti che durano nel tempo»

- Maria Teresa Veneziani

Un negozio senza barriere architetto­niche. Jacob Cohën ricomincia da una donna, Jennifer Tommasi Bardelle, moglie di Nicola Bardelle, il visionario imprendito­re che trasformò il marchio fondato dal padre nel 1985 e oggi venduto nei piani best seller dei grandi department store, da Harrods alla Rinascente. «Voglio onorare e proseguire quello che ha iniziato mio marito, lo devo a lui e ai mei figli. Sono sei anni che Nicola è mancato (in un incidente in moto, ndr). Mi piacerebbe dimostrare quello che so fare anche alle altre donne imprenditr­ici che, come me, si sono scontrate con i pregiudizi. Io amo ancora mio marito, anche se ho avuto la fortuna di innamorarm­i di nuovo, una cosa che pensavo non potesse mai accadere».

Forte di studi giovanili alla Marangoni, il contributo di Jennifer comincia dall’evoluzione della linea femminile. «Jacob Cohën è più conosciuto per il denim maschile, ma

L’inaugurazi­one

Sei anni fa, la scomparsa di Nicola Bardelle. Ora il primo monomarca a Milano

la donna è in grande richiesta. Questo è uno dei pochi brand in continua crescita, anche dopo la morte del fondatore». Mostra i bozzetti del suo concetto di evoluzione del denim: la blusa in uno speciale tessuto coreano — un’organza indaco con i cerchi di jeans saldati sopra che si sfrangiano ulteriorme­nte al lavaggio — abbinata alla gonna lunga un po’ a sirena sempre con l’orlo sfrangiato. «Nicola prendeva le cose dal mio armadio per ispirarsi — racconta —. Noi vivevamo in simbiosi, insieme nei viaggi di ricerca».

E sfoggerà uno dei suoi modelli la sera dell’inaugurazi­one, giovedì 10, del primo negozio monobrand milanese (a cui seguiranno quello di Londra e Parigi), che segna la rinascita del brand padovano. Uno spazio su due piani che interpreta la griffe di denim allargata al total look nelle linee uomo, donna e bambino, «sempre con lo stesso gusto esigente e individual­e». Il nuovo blu cobalto è il filo conduttore, su una parete in cavallino della boutique — nei toni del cemento, legno e ottone — e sulla shopping bag decorata con il logo, composizio­ne a fiore delle «J».

Che cosa si intende per denim di lusso? «Un jeans che calza a pennello e dura nel tempo, resiste alle mode. Il culto della qualità e dei materiali. Nicola è stato il primo a impiegare la tela giapponese e anche a proporre i fit più stretti da uomo, confortevo­li ma sempre chic».

Jennifer Tommasi Bardelle su cosa scommette oggi? «Sul pantalone palazzo per la donna. Lo puoi portare dalla mattina al party, cambiando l’accessorio. Unica accortezza, non si deve vedere la scarpa». A fare la differenza però sono stati certi dettagli un po’ maniacali, la tela profumata che resiste a molti lavaggi, la salpa in cavallino, le impunture a contrasto, i rivetti in metalli pregiati, l’etichetta cucita all’interno con la scritta «Addormenta­ti con un sogno, svegliati con un progetto» e le avvertenze per la cura: «Mai nella asciugatri­ce». «Dopo questi anni bui sono pronta a impegnarmi in prima persona», continua Jennifer ricordando che nel 2021 scadrà la licenza del brand affidata a Giada. «I nostri negozi sono luoghi dove condivider­e emozioni. Sugli scaffali oltre alla sneaker in cavallino c’è il profumo. Da spruzzare sul jeans prima di uscire di casa».

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Il bozzetto del modello con i tessuti coreani che andrà in produzione dall’autunno
 ??  ?? In alto, Jennifer Tommasi Bardelle tra i figli Leonardo ed Edoardo, 9 e 7 anni. Sotto, la boutique monomarca Jacob Cohën di via della Spiga
In alto, Jennifer Tommasi Bardelle tra i figli Leonardo ed Edoardo, 9 e 7 anni. Sotto, la boutique monomarca Jacob Cohën di via della Spiga
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