Vitec, i lavoratori coinvolti nel piano (e gli utili salgono)
MILANO Entro giugno Vitec imaging solutions — 550 dipendenti, stabilimento a Feltre (Belluno), specializzata nella produzione di accessori per il mondo foto-video — presenterà l’aggiornamento del piano industriale al board of directors di Londra. Quest’anno, per la prima volta, un rappresentante dei lavoratori sarà coinvolto nella definizione del piano. Partecipazione strategica, alla tedesca.
Casi del genere in Italia si contano sulle dita di una mano. Vitec imaging solutions ha appena imboccato la nuova strada con un accordo aziendale supportato da Fiom, Fim e Uilm. A entrare nella stanza dei bottoni sarà un «tecnico» scelto dalla Rsu insieme con i lavoratori. Prevista anche la revisione degli inquadramenti (vecchi del ‘73) e la creazione di un «passaporto delle competenze» per ogni lavoratore.
Perché l’azienda ha ritenuto di seguire la strada poco battuta della partecipazione strategica? «In dieci anni il nostro settore ha fatto i conti con una doppia rivoluzione: il passaggio dall’analogico al digitale e quello dal retail specializzato all’e-commerce — spiega il ceo Marco Pezzana —. Si trattava di rivedere il nostro modo di fare business. Per fare questo, era importante avere tutti on board».
Tutti a bordo, come dicono gli inglesi. O, meglio, «tutti sulla stessa barca». Il modello partecipativo ha portato nel 2014 a un integrativo che ha introdotto un sistema («certificato» come equo e non discriminante) di certificazione delle performance e di compensi proporzionati al risultati. La settimana scorsa il nuovo passo. Supportato da Adapt, la non profit guidata da Michele Tiraboschi. Ma anche da Confindustria Vicenza. «Crediamo che questa sia la strada giusta», conferma la visione Carlo Frighetto, responsabile relazioni industriali della territoriale.
«Sia chiaro, l’obiettivo è sempre creare valore aggiunto per gli azionisti — puntualizza Pezzana —. La partecipazione aiuta. Non a caso siamo passati dai 140 milioni di fatturato del 2009 agli oltre 200 che raggiungeremo quest’anno. Con un utile operativo cresciuto del 18,7% a 34 milioni di euro. Nelle aziende non speculative, dove gli obiettivi sono di medio periodo, gli interessi coincidono con quelli dei lavoratori».