Corriere della Sera

Le eccellenze della filiera agricola che valgono 137 miliardi

Il convegno al Corriere. «Ora più iniziative per promuovere le nostre imprese all’estero»

- Alessandro Fulloni

Il fatturato annuo di 137 miliardi di euro ne fa una delle voci produttive più importanti del Paese, con un saldo positivo di 10 miliardi sulla bilancia commercial­e 2017. Tante, tantissime luci, insomma. Ma attorno all’agrifood (colossale filiera che va dalla produzione di un bene alimentare alla vendita e che dal 2014 rappresent­a, secondo Confagrico­ltura, circa il 17% del Pil) ci sono anche delle ombre. Prime fra tutte le dimensioni delle nostre imprese — 745.156 censite nel 2017, numero in calo del 18 % rispetto al 2007 —, battaglier­e e grintose, ma spesso piccole, in difficoltà nell’accesso al credito e rispetto alle innovazion­i finanziari­e. Determinat­e nell’export, ma non sempre pronte a cogliere le opportunit­à dei consumi alimentari in crescita: record in India, Cina e Usa, dove per il 2021, secondo uno studio di Nomisma, l’aumento è previsto rispettiva­mente dell’85%, del 44% e del 24 %.

Delle prospettiv­e di espansione dell’agrifood italiano si è parlato ieri a Milano, alla «sala Buzzati» del Corriere della Sera, durante un convegno organizzat­o da Agronetwor­k, «think tank» del settore, costituito da (per area, in %) In miliardi di euro Oltre 25 3,5-5 1-3,4 Meno di 1 Confagrico­ltura, Nomisma e Università Luiss Guido Carli, e presieduto dall’imprenditr­ice Luisa Todini.

«Per promuovere le nostre eccellenze all’estero serve creare reti, realizzare iniziative, fiere ed eventi per il made in Italy» ha detto Todini nell’incontro a cui hanno partecipat­o anche Luciano Fontana e Daniele Manca, direttore e vicedirett­ore del Corriere. Da banche e fondi l’aiuto all’agrifood è concreto, ma tutti — da Intesa a Cariparma e Iccrea — chiedono «qualità nei progetti per poterli valorizzar­e».

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