Conti presidente, tutti i poteri a Genish
Ieri primo board Tim dopo la vittoria di Elliott in assemblea. Vivendi: bene la scelta del ceo Le deleghe per la sicurezza a un dirigente interno della società di telecomunicazioni
Il nuovo corso della Tim targata Elliott inizia come nelle previsioni: Fulvio Conti è stato nominato presidente e Amos Genish confermato nel ruolo di amministratore delegato. Il nuovo consiglio si è riunito ieri per gli adempimenti di rito, dopo la nomina da parte dell’assemblea avvenuta venerdì scorso. La novità è che per la prima volta tutti i poteri sono stati conferiti all’amministratore delegato. Conti non ha voluto deleghe, se non quelle previste dalla legge e dallo statuto di Tim per il presidente. Questo per mantenere il requisito di indipendenza, architrave del piano di trasformazione di Tim in public company proposto da Elliott. Anche gli altri nove consiglieri indicati dal fondo Usa sono stati qualificati come indipendenti, mentre per i cinque di Vivendi solo a Marella Moretti, Giuseppina Capaldo e Michele Valensise è stata riconosciuta la qualifica. Genish e Arnaud de Puyfontaine sono invece consiglieri esecutivi essendo legati professionalmente a Vivendi, il primo azionista di Tim che ha espresso subito «soddisfazione per la nomina di Amos Genish», ribadendo che «vigilerà attentamente affinché il piano venga implementato nella sua integrità».
Per mantenere l’indipendenza, la delega «sensibile» sulla security è stata assegnata a un dirigente interno, Stefano Grassi, presidente di Telsy, la controllata che fornisce apparati telefonici criptati alle istituzioni e alle forze dell’ordine. La soluzione è stata comunicata preventivamente a Palazzo Chigi, dove è ancora aperto il dossier sul «golden power». Ieri mattina era previsto un incontro di Conti con il Comitato di coordinamento, che però è stato rinviato in attesa della nomina formale a presidente. L’attribuzione della security a Grassi, ha spiegato Tim «è temporanea, nelle more dell’interlocuzione con il Comitato di Coordinamento presso la Presidenza del Consiglio in vista della definizione di un assetto “finale” della materia».
«Sono molto orgoglioso della fiducia che mi hanno voluto dimostrare tutti i consiglieri di Tim affidandomi il ruolo di presidente» ha commentato Conti al termine della riunione, «il mio è un impegno di lungo termine». «Ribadisco il mio impegno di lungo termine nel percorso di trasformazione del Gruppo — ha aggiunto Genish —, volto a riportare l’azienda a giocare un ruolo di leader nel panorama internazionale». Al momento delle nomine, Conti si è astenuto sull’amministratore delegato, e lo stesso ha fatto Genish all’atto di votare il presidente. A segnare il passaggio anche una piccola nota di colore: Conti ha voluto l’ufficio al sesto piano della sede romana di Corso Italia finora occupato da Genish, che a sua volta ha traslocato nella stanza lasciata libera da De Puyfontaine.