Sorgenia, utile triplicato a quota 44 milioni Debito giù di un miliardo
MILANO L’amministratore delegato di Sorgenia, Gianfilippo Mancini, tira le somme dei suoi tre anni alla guida del gruppo. Nel 2017 l’utile netto ha raggiunto quota 44 milioni, triplicato rispetto ai 15 del 2016, mentre il margine operativo lordo è salito a 161 milioni (+30%). L’indebitamento finanziario netto è sceso a 715 milioni dagli 883 milioni di fine 2016, un miliardo di euro in meno dall’inizio della ristrutturazione a marzo 2015, cominciata dopo il passaggio della società da Cir e Verbund alle principali banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Ubi Banca e Mps).
Mancini ha spiegato che il 2017 è stato «un anno fondamentale, abbiamo completato una transizione che ci ha permesso di sistemare definitivamente i fondamentali dell’azienda e di rilanciarla dal punto di vista industriale con un’ulteriore flessibilizzazione dei nostri impianti a gas e una forte spinta alla digitalizzazione. Questo ci permette di seguire un mercato estremamente volatile». Le principali attività sono in crescita: sviluppo di fonti rinnovabili (geotermia, mini idro e ora attenzione al fotovoltaico), produzione a gas, vendita di energia e servizi ai clienti finali. «Sorgenia è diventata la prima energy digital company italiana — ha spiegato Mancini — con in media 8 mila nuovi clienti al mese, circa 100 mila all’anno».
Gli azionisti sono in parte anche i creditori. Mps ha il 16,6% della holding controllante del gruppo, e la sua esposizione «un tempo era a rischio oggi è in bonis e ammonta a 351 milioni di euro. Alla domanda se ci sia l’eventualità dell’ingresso di nuovi soci, Mancini ha risposto che «Sorgenia è un asset per il Paese da sviluppare ulteriormente e con grandi possibilità di crescita, se farlo anche con altri soci però è ancora un libro da aprire». Mancini e il presidente Chicco Testa hanno presentato la nuova campagna di comunicazione con protagonista ancora la campionessa paralimpica di scherma Bebe Vio. Il bilancio ● Sorgenia, ceo Gianfilippo Mancini (foto), chiude il 2017 con un margine operativo lordo di 161 milioni (+30%) e un utile netto di 44 milioni (15 milioni nel 2016) ● Ricavi in flessione a 1,35 miliardi e un debito netto ridotto (rispetto a fine 2016) da 882 milioni a 715 milioni. I rimborsi alle banche creditrici, nel corso del 2016, sono stati pari a 340 milioni di euro