Corriere della Sera

Cannes sogna la svolta

Voglia di sperimenta­zione, nuovi talenti, poca America Cate Blanchett presidente: una paladina antimolest­ie

- DAL NOSTRO INVIATO Valerio Cappelli

CANNES Il fantasma di Weinstein è ovunque, quando lo schermo si sta per accendere. È il primo Festival dei movimenti nati dopo lo scandalo, dove l’affascinan­te «attivista» Cate Blanchett è presidente di giuria; è il Festival dove «niente sarà più come prima», e di Sophie Marceau che rivendica «una liberazion­e storica, ma se mi parlano di film da femmine io dico: sono film e basta».

Prima della caduta, quando non era ancora l’orco di Hollywood, Weinstein mostrava il suo fisico corpulento come diviso a metà: l’anima generosa del gala di beneficenz­a per combattere l’aids, e il produttore che riceveva con torbida voluttà le star a pochi chilometri da qui, all’esclusivo Hotel Du Cap di Antibes dove se non hai una stanza non puoi prendere nemmeno una Coca-cola. La direzione del concorso ha confermato l’attivazion­e di un numero verde anti molestie sessuali.

Intanto c’è il casto bacio sulla facciata del Palazzo del cinema, dove troneggia il manifesto con la bellezza giovane di Jean-paul Belmondo e Anna Karina da una scena di Il bandito delle 11 del «profeta» Godard (sarà in gara con un film di sole immagini). Correva l’anno 1965. Ma la vita qui corre più veloce dei ricordi. Tutto è cambiato, mentre si comincia stasera con la coppia dei sogni, di set e di vita: Penélope Cruzjavier Bardem, diretti nel thriller psicologic­o Everybody Knows dal pluripremi­ato regista iraniano Asghar Farhadi. La voglia di cambiament­o e di sperimenta­zione non impedirà di ammirare, in gara o altrove, le attrici francesi più amate: la veterana di Cannes Marion Cotillard nell’esordio di Vanessa Filho, Faccia d’angelo, su una madre e una figlia di otto anni, notti di eccessi e vecchi demoni in agguato; Isabelle Adjani alla testa di una gang di borseggiat­rici in Le mond est à toi; Vanessa Paradis, che le riviste già chiamano «la regina di Cannes», sarà invece alla sua prima volta come attrice principale di un film in gara, Un couteau dans le coeur, nel ruolo di una produttric­e di film porno gay.

Tra i 21 in gara, poca America (occhio alla master class di John Travolta e a Spike Lee), molta Asia. L’italia con sette film distribuit­i qui e là ha la pancia piena, dopo il digiuno della passata edizione. In gara Matteo Garrone ispirato dalla cronaca nera del Canaro e Alice Rohrwacher (sua sorella Alba è nel suo film e in quello di Zanasi, dove vede la Madonna); Valeria Golino porta le distanze tra due fratelli, Mastandrea e Scamarcio.

Nuovi autori e paesi (Kenya); nuovi orari e regole. «Qui si viene per guardare, non per essere visti», dice il delegato Thierry Frémaux ribadendo il divieto ai selfie. Si aboliscono le proiezioni stampa anticipate. Decisione presa, si dice, per evitare situazioni spiacevoli e non mortificar­e più le star sul tappeto rosso, talvolta già stroncate sui social. «Non è una decisione contro la stampa, vogliamo che il film sia una sorpresa per tutti nello stesso momento», dice Frémaux senza convincere nessuno. I divieti colpiscono l’iraniano Panahi e il russo Serebrenni­kov, che non possono lasciare i loro Paesi («l’aspetto ironico è che i loro film non sono politici. Spero in una “amnistia” dei due regimi, c’è poco tempo ormai»), mentre termina la punizione per Lars von Trier (la sua nuova musa è Uma Thurman): «È durata abbastanza, Lars ha scherzato su cose su cui non si scherza, ma non credo che lui sia antisemita e a favore dei nazisti».

Appare “nuova” anche la cittadina, tanto che non si capisce dove finiscono le transenne di sicurezza e dove cominciano quelle dei lavori in corso. I commercian­ti sono sul piede di guerra: va bene aumentare la spiaggia (costo: 20 milioni), ma proprio ora che il mondo ci guarda si doveva rifare il maquillage?

 ??  ?? Simbolo Il manifesto di Cannes 2018 sulla facciata del Palais du Festival con il bacio fra Jean-paul Belmondo e Anna Karina tratto da una scena di «Il bandito delle 11» di Jean-luc Godard
Simbolo Il manifesto di Cannes 2018 sulla facciata del Palais du Festival con il bacio fra Jean-paul Belmondo e Anna Karina tratto da una scena di «Il bandito delle 11» di Jean-luc Godard
 ??  ?? Denuncia
Cate Blanchett (a destra), presidente della giuria, è nata a Melbourne il 14 maggio 1969. Ha vinto due Oscar: miglior attrice non protagonis­ta per «The Aviator» (2005) e miglior attrice per «Blue Jasmine» (2014). Nei giorni scorsi ha accusato...
Denuncia Cate Blanchett (a destra), presidente della giuria, è nata a Melbourne il 14 maggio 1969. Ha vinto due Oscar: miglior attrice non protagonis­ta per «The Aviator» (2005) e miglior attrice per «Blue Jasmine» (2014). Nei giorni scorsi ha accusato...
 ??  ?? Croisette ● Il regista franco-elvetico Jean Luc Godard (87 anni) sarà in gara con un film suddiviso in 5 episodi
Croisette ● Il regista franco-elvetico Jean Luc Godard (87 anni) sarà in gara con un film suddiviso in 5 episodi
 ??  ?? ● Jafar Panahi, classe 1960: è in gara ma non sarà presente perché il regime non gli permette l’espatrio
● Jafar Panahi, classe 1960: è in gara ma non sarà presente perché il regime non gli permette l’espatrio
 ??  ?? ● Marion Cotillard, 42 anni, protagonis­ta di «Faccia d’angelo», esordio di Vanessa Filho
● Marion Cotillard, 42 anni, protagonis­ta di «Faccia d’angelo», esordio di Vanessa Filho

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy