Mancini in missione per lasciare lo Zenit ma i russi fanno muro Ranieri l’alternativa
ROMA La lunga settimana di Roberto Mancini (foto). Oggi l’ex allenatore dell’inter tornerà a San Pietroburgo con una missione: liberarsi dallo Zenit per poter andare in Nazionale. Ma la strada non è in discesa. I dirigenti russi sono inferociti con il tecnico che ha fallito l’obiettivo stagionale: vincere il campionato o, in alternativa, andare in Champions. Invece lo Zenit dovrà accontentarsi dell’europa League. I rapporti tra le parti, deteriorati da mesi, adesso sono persino peggiorati. Mancini, che ha un contratto sino al 2020 da 6 milioni netti, darà le dimissioni. Ma i russi potrebbero congelarle con l’obiettivo di complicargli la vita. Resta sempre in piedi l’ipotesi di far causa alla Federazione. Fabbricini e Mancini dovrebbero vedersi lunedì per parlare nel dettaglio di soldi e staff (il preparatore Carminati potrebbe seguire l’allenatore). Mancio ha pochi giorni per abbracciare la nuova vita. Ancelotti, che ha appena rifiutato le proposte azzurre, lo promuove: «Con lui la Nazionale sarebbe in ottime mani. Io ho scelto un’altra strada: voglio allenare ancora un club, non so se in Italia o all’estero», dice a Milan tv. In Federazione aspettano. Ranieri è l’alternativa, anche se piace lo stile di Simone Inzaghi. Tavecchio, il vecchio presidente federale, intanto attacca Malagò proprio sul c.t.: «Senza i tagli del Coni avrei tenuto Conte».