Fornero va in pensione ma senza legge Fornero
Tre giorni fa, il 7 maggio, ha compiuto settant’anni. E per la madre della più controversa e contestata riforma del sistema pensionistico italiano, è quasi giunta l’ora di ritirarsi dal lavoro. Elsa Fornero, professoressa ordinaria di Macroeconomia all’università di Torino, la ministra che durante il governo di Mario Monti varò la manovra che ha scontentato migliaia di persone in tutto il Paese, che è stata criticata, e anche insultata, nelle piazze e sul web, presa in giro per le lacrime il giorno in cui venne presentato il programma del governo Monti, non si ritirerà comunque con la riforma che porta il suo nome. Spiega: «Il limite massimo di età pensionabile dei docenti universitari era stato abbassato da 72 a 70 anni già una decina di anni fa. Noi non lo abbiamo toccato». E dei suoi quarant’anni di lavoro dice: «Ho sempre amato moltissimo insegnare, confrontarmi con i giovani, dare agli studenti gli strumenti per addentrarsi all’interno di un mondo molto complesso evitando le semplificazioni. Così ho deciso di andare oltre i limiti di età imposti dalla riforma Fornero». Il che significa che, seppur in modo ridotto, non occupandosi più di tutti gli aspetti organizzativi, potrebbe insegnare ancora. Alcuni studenti e docenti le hanno già chiesto in maniera informale di continuare. Ma a decidere sarà il dipartimento per cui insegna. Racconta: «In ogni caso, avrò più tempo da dedicare ai miei interessi. Alla lettura, alla cura dell’orto, al volontariato e ai viaggi con mio marito. Mi piacerebbe andare in Sud America». I tempi della politica sembrano ormai lontani e accantonati. Elsa Fornero definisce quella al fianco di Monti una esperienza coinvolgente «ma nella quale spesso ci si sente soli». Gli attacchi pubblici sono la cosa che — spiega — le hanno fatto più male: «Non quelli diretti a me, ma quelli contro la mia famiglia».