Corriere della Sera

Botteghe Oscure, anzi oscurissim­e Si spiavano tutti, temendo il Nemico

Vindice Lecis (per Nutrimenti) parte dalla storia del Pci per tessere un intrigo intorno al protagonis­ta

- Di Luciano Ferraro

Tutti sospettano tutti nelle Botteghe Oscure degli anni Cinquanta. Compagni che nascondono cimici nella villetta del segretario del Pci, Palmiro Togliatti, per ascoltare la compagna Nilde Iotti e i suoi temuti contatti con il Vaticano. Intrighi e attentati, 007 e sesso per incastrare funzionari di partito ingenui.

Il nemico (Nutrimenti) sembra una spy story. Invece è un romanzo storico sulla guerra fredda interna ed esterna al Pci. Personaggi reali, salvo uno: Antonio Sanna, dirigente dell’ufficio quadri comunista, sardo, quasi un alter ego dell’autore, Vindice Lecis, giornalist­a sassarese del gruppo Espresso, alla sua tredicesim­a prova letteraria, con il filo conduttore della realtà ricostruit­a grazie a documenti inediti e interpreta­ta con forza narrativa.

Dicembre 1951, via Arbe a Roma, le 8 di una mattina fredda. Togliatti esce dalla sua villetta e sale nella Lancia Aprilia con Nilde e la piccola Marisa, alla guida l’autista armato di Beretta calibro 7,65. Mentre l’auto si allontana, nella casa entrano tre uomini. Piazzano le «cimici» nel tinello (sotto il tavolo), nello studio di Togliatti (dentro la libreria) e persino nella camera da letto (in una cassettier­a). L’ordine viene dal senatore Pietro Secchia, vice di Togliatti e responsabi­le della temuta Commission­e Organizzaz­ione del partito. E da Edoardo D’onofrio, anch’egli parlamenta­re comunista, capo dell’ufficio Quadri, una sorta di Moloch della disciplina che scheda i dirigenti, scruta di nascosto passato e amicizie, impone a colpi di circolari le regole di comportame­nto, persino il grado di confidenza da dare al «compagno autista».

Tutti sospettano tutti. Così quando la Lancia con a bordo il segretario finisce contro un camioncino che trasporta verdura, in Val d’aosta, Secchia si convince che sia il secondo tentativo di uccidere il capo, dopo quello del 14 luglio 1948, quando lo studente Antonio Pallante aprì il fuoco davanti a Montecitor­io. E, mesi dopo, una complicazi­one seguita all’incidente, un ematoma da rimuovere dalla testa, si trasforma per Secchia, e per lo stesso Togliatti, in «una malattia misteriosa provocata da lento avvelename­nto».

Sanna, il personaggi­o letterario, indaga su questi misteri, che restano tali. Incontra spie sovietiche che operano al riparo dell’ambasciata a Roma, scambia rivelazion­i e favori con bottiglie di grappa filoeferru e Cannonau. Si imbatte in una agente segreta che, portandolo a letto, gli vuole carpire informazio­ni sulla fine di Bruno Pontecorvo. Si destreggia tra le fila di un partito gigante, con due milioni di iscritti organizzat­i in 10 mila sezioni: una vita scandita da passione e riservatez­za, con la quotidiana paura di finire in un tranello del fronte avversario o in quello stalinista, che giudicava antistoric­a la via italiana al comunismo, il Parlamento al posto dei Soviet.

Per raccontare il Pci immerso nella Guerra fredda, Lecis ha scandaglia­to archivi e raccolto documenti. Riunioni, comizi, strategie, numeri: ogni giorno il Pci dell’epoca annotava se stesso in verbali, circolari, schede, in un’ossessiva volontà di controllo, nel timore di finire fuorilegge o di un golpe, al punto da custodire in un hangar due aerei per la fuga dei leader, e di nascondere fondi d’emergenza in una cassaforte diffusa in più case. Ma i soldi verranno poi rubati dal vice di Secchia.

Sul filo della nostalgia per un mondo politico che non c’è più, Lecis fa intendere che il cronico atteggiame­nto di sospetto non era eccessivo. Perché in quegli anni di blocchi contrappos­ti il «Nemico» poteva infiltrars­i ovunque. Anche alle Botteghe Oscure.

L’avvio

Dicembre 1951, Roma, 8 di mattina. Togliatti esce dalla villetta con la piccola Marisa e Nilde

La trama

Intrighi e attentati, agenti segreti e sesso per incastrare funzionari di partito

 ??  ?? Renato Guttuso (1911-1987), Comizio di quartiere (1975, acrilico e collage su carta), Bologna, Galleria d’arte Maggiore
Renato Guttuso (1911-1987), Comizio di quartiere (1975, acrilico e collage su carta), Bologna, Galleria d’arte Maggiore

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