Il marito insospettabile
La moglie di Harvey Weinstein non sospettava nulla. La donna che ha diviso il letto e la vita con il molestatore seriale di Hollywood pensava di avere sposato un uomo meraviglioso. Georgina Chapman non è spuntata per sbaglio da un convento di orsoline: è una stilista di fama, cinica e smagata come devono esserlo un po’ tutte, in quel mondo irto di insidie. Eppure, nella prima intervista dopo lo scandalo che ha cambiato per sempre il rapporto tra i sessi, la coniuge del noto ribaltatore di divani ha riconosciuto di coltivare un lato ingenuo del proprio carattere.
Si può non crederle, immaginando una strategia processuale per mettere l’ex marito in mutande — attività a lui gradita solo se non metaforica — oppure per distogliere da sé l’insinuazione di una complicità morale. Ma ci piace pensare che la signora sia stata sincera. Che anche in lei, come succede a tante persone innamorate, abbia operato quella gelosia selettiva che impedisce di vedere ciò che agli altri risulta evidente, perché scoprirlo provocherebbe troppa sofferenza. Quando ti innamori di qualcuno, è dell’idea di lui (anzi, dell’idea di te innamorata di lui) che ti innamori. Puoi spiargli il telefonino, ma fino a quando sei dentro la bolla che tu stesso hai creato, vedrai solo ciò che vuoi vedere. La vita è una corsa a inseguimento con il dolore prodotto dalla verità. Poi un giorno la verità ti raggiunge e, se la accetti, scopri che si riesce persino a sorpassare il dolore.