Corriere della Sera

Il duello Di Maio-salvini sul ruolo nel governo E per il premier terzo spunta il nome di Massolo

Pressing di M5S, ma il leader leghista vuole restare fuori

- di Alessandro Trocino

«Ma certo che ci sarà la legge sul conflitto d’interesse, mica siamo scemi che ci facciamo sparare addosso da tutti». Il Movimento 5 Stelle fiuta il pericolo e cerca di evitare le prime insidie, in vista dell’alleanza che sta diventando governo. «Naturalmen­te — dice lo stesso dirigente — ci sono tanti modi per dimenticar­sene in fretta o farlo diventare un provvedime­nto non troppo duro». Anche perché è vero che Silvio Berlusconi non è della partita, ma non gioca neanche contro e si aspetta che il suo alleato leghista nel centrodest­ra, che tale rimane, spenga gli ardori M5S. E così si tratta sui temi e sul contratto, con il mega tavolo prontament­e diffuso via web da Luigi Di Maio. Ma c’è anche un altro tavolo invisibile, che lavora di cesello per smistare le poltrone in quello che una volta si chiamava manuale Cencelli.

Il primo punto all’ordine del giorno è il premier. Prende corpo l’ipotesi di un tecnico. Enrico Giovannini, che piaceva ai 5 Stelle, si è tirato indietro perché uomo di sinistra. Ma c’è un nome che gode di grandi consensi e ha ottime chance: Giampiero Massolo. Diplomatic­o di lungo corso, presidente dell’ispi e di Fincantier­i, è stato primo segretario a Mosca, capo dei servizi segreti e piace alla Lega. Ma nel suo curriculum c’è molto altro: la sua carriera comincia con Giulio Andreotti, come consiglier­e diplomatic­o a Palazzo Chigi, e decolla con Berlusconi, di cui diventa capo della segreteria nel 1994. Massolo ottiene cariche e gratificaz­ioni da Massimo D’alema, Lamberto Dini e Gianfranco Fini. Nel governo Monti è a un passo dal diventare ministro degli Esteri, ma viene scalzato da Giulio Terzi.

Tra gli altri nomi in lizza come premier torna a circolare quello di Carlo Cottarelli, con lo svantaggio di un piglio troppo vigoroso che rischia di essere prevarican­te. Dal premier discendono a cascata gli altri ministri. A cominciare da Di Maio e Salvini. Il primo preme per un pieno coinvolgim­ento dei due leader, con qualifiche da vicepremie­r: uno agli Esteri, l’altro all’interno. Salvini preferireb­be o fare il premier (ma a questo punto è impossibil­e) oppure tenersi le mani libere e stare fuori del tutto: pronto a far cadere il governo se le cose andassero male (i 5 Stelle si predispong­ono, invece, a un esecutivo lungo). Anche Giancarlo Giorgetti giura di non essere della partita. Mentre potrebbe esserci Roberto Calderoli, big leghista di epoca bossiana, mai entrato in rotta con Salvini. Ci sono anche le nuove leve che premono: tra queste, Claudio Borghi, nemico giurato dell’euro e che proprio per questo potrebbe non essere molto gradito dal Quirinale all’economia. Altri outsider sono Lorenzo Fontana (Difesa) e Nicola Molteni, che si è distinto sui temi della legittima difesa. Che però è uno degli argomenti che dividono i due alleati (molto più morbido M5S).

Tra i 5 Stelle quotazioni in rialzo per Vincenzo Spadafora, consiglier­e di Di Maio, ma anche alcuni già indicati come candidati ministri nella suggestiva, e prematura, cerimonia di incoronazi­one preelettor­ale: Pasquale Tridico (Lavoro), Andrea Roventini (Economia) e Lorenzo Fioramonti (Sviluppo economico). E proprio tra professori e universita­ri si cerca per completare la lista. Tra i pretendent­i a una poltrona spunta anche Giorgia Meloni. Che vorrebbe Salvini premier come garanzia e che potrebbe ottenere Guido Crosetto alla Difesa. Sempre che i 5 Stelle decidano di accettare la presenza, e i voti, di Fratelli d’italia.

Quello che nascerà sarà un governo con un’egemonia di destra perché Salvini ha idee molto chiare, di destra, e Di Maio ha idee confuse Graziano Delrio, Partito democratic­o

Il candidato Il presidente dell’ispi e di Fincantier­i, è stato anche al vertice dei servizi segreti

Berlusconi, ancora una volta, ha dimostrato grande senso dello Stato e ha risolto con pragmatism­o lo stallo che bloccava il Paese. Non ci sono più alibi Licia Ronzulli, Forza Italia

La trattativa Salvini sarebbe disponibil­e solo a fare il capo del governo Ipotesi respinta

 ??  ?? Roberto Calderoli Più volte ministro, 63 anni, oggi è vicepresid­ente del Senato. Da sempre ai vertici della Lega, potrebbe guidare le Riforme
Roberto Calderoli Più volte ministro, 63 anni, oggi è vicepresid­ente del Senato. Da sempre ai vertici della Lega, potrebbe guidare le Riforme
 ??  ?? Claudio Borghi Economista e deputato eletto con il Carroccio, 47 anni, è tra i più duri contestato­ri dell’euro. Potrebbe guidare l’economia
Claudio Borghi Economista e deputato eletto con il Carroccio, 47 anni, è tra i più duri contestato­ri dell’euro. Potrebbe guidare l’economia
 ??  ?? Lorenzo Fioramonti Docente di Economia a Pretoria, 41 anni, è deputato del M5S. Potrebbe guidare il dicastero dello Sviluppo economico
Lorenzo Fioramonti Docente di Economia a Pretoria, 41 anni, è deputato del M5S. Potrebbe guidare il dicastero dello Sviluppo economico
 ??  ?? Giampiero Massolo Ambasciato­re, 63 anni, è presidente di Fincantier­i. Potrebbe essere la figura «terza» tra M5S e Lega per diventare il nuovo premier
Giampiero Massolo Ambasciato­re, 63 anni, è presidente di Fincantier­i. Potrebbe essere la figura «terza» tra M5S e Lega per diventare il nuovo premier
 ??  ?? Giulia Bongiorno Avvocato penalista e senatrice eletta nelle file della Lega, 52 anni: il suo nome circola tra quelli papabili per il ruolo di Guardasigi­lli
Giulia Bongiorno Avvocato penalista e senatrice eletta nelle file della Lega, 52 anni: il suo nome circola tra quelli papabili per il ruolo di Guardasigi­lli
 ??  ?? Guido Crosetto Imprendito­re prestato alla politica, 54 anni, è il coordinato­re nazionale di Fratelli d’italia: potrebbe guidare la Difesa
Guido Crosetto Imprendito­re prestato alla politica, 54 anni, è il coordinato­re nazionale di Fratelli d’italia: potrebbe guidare la Difesa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy