Corriere della Sera

L’APPELLO DI BOCELLI DEVE ESSERE RACCOLTO: MENO OSTACOLI AGLI AIUTI

- di Giangiacom­o Schiavi

Ha ragione Andrea Bocelli: se in casa propria c’è qualcuno che sta male, ci si ferma e si cerca di fare qualcosa. In Italia e nel mondo aumenta la gente che sta male, ma se la burocrazia ostacola chi cerca di portare aiuto, si fa un doppio danno: non arrivano i soccorsi e si scoraggia chi si è dato da fare per uno scopo nobile. Le fondazioni che fanno beneficenz­a, ha detto il tenore alla fine del concerto all’arena di Verona, sono viste da noi come gli emigranti: con diffidenza. Uno sfogo che non sminuisce la generosità privata che surroga il progressiv­o disimpegno dello Stato sociale, ma mette in evidenza come la solidariet­à interventi­sta in Italia non è incentivat­a. Non è nemmeno detassata, secondo la logica anglosasso­ne: ogni euro finalizzat­o ad evitare una spesa a carico dello Stato, dovrebbe essere scontato. I controlli accerteran­no poi la correttezz­a della destinazio­ne. Non è una questione nuova quella sollevata da Bocelli: la riforma del Terzo settore del governo Renzi, quando verrà pienamente applicata, ha già rotto certi meccanismi inceppati dalla burocrazia. Resiste però il sospetto che certe finalità non siano sempre corrette nella destinazio­ne dei fondi. Quel che lo Stato finge di non vedere è che i soggetti che operano con fondi privati da operatori pubblici non possono essere trattati come holding: se un istituto riceve un immobile per ricavarne fondi per attività di sostegno alla disabilità non deve pagare le tasse di una immobiliar­e. La crisi che ha sfilacciat­o il tessuto sociale mette in evidenza nuove forme di fragilità economica: chi si impegna per tamponare i vuoti deve essere messo nelle condizioni di farlo. Meno male che c’è un Paese straordina­rio, lontano dalle beghe politiche, che si ritrova nella generosità con le parole di San Paolo, nella bellissima lettera ai Corinzi. «La carità non invidia/non si vanta/ non si gonfia/ non manca di rispetto/non cerca il proprio interesse/non si adira/ non tiene conto del male ricevuto/ ma si compiace della verità».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy